Home NOTIZIE ATTUALITÀ Scuola, grido d’allarme dei genitori di Ostia: “Basta immobilismo siamo stremati”

Scuola, grido d’allarme dei genitori di Ostia: “Basta immobilismo siamo stremati”

Mamme e papà si uniscono alle proteste degli studenti per una scuola migliore. A lanciare il grido dall’arme è il Comitato genitori Ic Viale Vega di Ostia che in una lettera aperta sottolinea le tante carenze mai affrontate strutturalmente dalle istituzioni, che da oltre due anni continuano a mandare avanti la scuola “in emergenza”, tra Dad con ore di lezione ridotte al lumicino e difficoltà organizzative della vita scolastica e familiare: “Basta immobilismo, siamo stremati”. 

“La scuola quest’anno sarebbe dovuta ripartire a pieno ritmo, senza Dad e sempre in presenza, con bimbi tracciati e sereni. Nulla di tutto ciò è accaduto, anzi la situazione ci pare addirittura peggiorata” scrive il comitato in una lettera aperta rivolta al Ministro, ai Sottosegretari e al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio.

“I bimbi – prosegue la lettera – sono tornati a scuola nelle stesse piccole classi e con le stesse mascherine da indossare tutto il giorno. Già, perché nella scuola, a differenza di uffici postali, uffici pubblici e negozi, abbiamo spesso 25 alunni stipati in aule, nelle quali, se venisse applicato un reale distanziamento, ne entrerebbe al massimo la metà. Anzi, con le nuove regole imposte per questo anno scolastico, il distanziamento di 1 metro è necessario, laddove possibile! Una definizione che denota di fatto l’incapacità di garantire il distanziamento in molte classi”.

Investire nella scuola

“Lo scorso anno – prosegue il Comitato dei genitori – si denunciava la necessità di una maggiore quantità di spazi, aule, soldi; insomma poteva essere l’occasione per investire realmente nella scuola, che rappresenta il vero futuro di un paese. E invece niente, si torna tutti negli stessi spazi ristretti, ma peggio di prima. Anzi! I nostri bimbi hanno dovuto rinunciare ai laboratori e alle aule di informatica pur di ‘farsi’ spazio. Ma gli unici che si sono impegnati sono stati loro, non di certo chi ne aveva il dovere. I pochi spazi concessi, ci hanno evitato i doppi turni ma non ci hanno consentito di stare più sicuri. Non solo … La pandemia ci avrebbe dovuto insegnare anche a evitare di far ruotare i docenti su più classi della primaria, per limitare i contagi e la difficile gestione delle successive quarantene”. 

Quarantene, tra procedure e file per i tamponi è caos

“E andiamo avanti: se una classe ‘denuncia’ una positività, conoscerà il suo destino dopo forse due giorni. In attesa della comunicazione della Asl, che ti informa su quale procedura applicare, le decisioni vengono di fatto prese dai genitori della classe, in completa autogestione e nel completo caos normativo. Le circolari Asl, negli ultimi tempi, si caratterizzano nell’essere sempre una diversa dall’altra, anche a distanza di poche ore e non aiutano assolutamente l’organizzazione della vita scolastica e familiare. All’arrivo del procedimento, le famiglie spesso sono invitate a portare i bimbi a fare il tampone presso drive-in lontani, dove si fanno anche 5 ore di fila. Sono molte le famiglie che per evitare questa odissea, si rivolgono a centri privati a pagamento”.

La Dad: da 40 a 11 ore di lezione

“E poi, come spesso accade, arriva il bello: si va tutti in Dad. Dad che nella scuola primaria è di sole 11 ore settimanali a fronte di un tempo pieno che raggiunge le 40 ore. Le ore sono pochissime e non garantiscono né un’adeguata formazione didattica, né assolutamente alcun punto di riferimento psicologico. Spesso i genitori sono contemporaneamente in smart-working, non riescono a compensare le lacune e si crea un clima familiare difficile da gestire. Qualcuno ci può spiegare, se ci riesce, come sia mai pensabile ‘fare’ scuola, svolgendo solo 11 ore alla settimana?”.

Le proposte

“In questi due anni, è possibile che nessuno dei tanti ‘saggi’ chiamati a disquisire sull’infanzia e sulla didattica sia riuscito a trovare una formula che garantisse un’adeguata sostituzione dalla scuola ‘vera’?” si chiedono i genitori che propongono “per esempio: lezioni asincrone che potrebbero incrementare le ore live, con magari un lavoro svolto da solo dal bimbo per poi correggerlo con la maestra (lezioni a intervalli)? Lezioni a piccoli gruppi per permettere a tutti di non perdersi, anche ai più fragili? Integrazione della Dad con strumenti multimediali didattici alternativi e integrati nella piattaforma della scuola? Riattivazione dei presidi sanitari scolastici?”.

Linee internet a singhiozzo

“In tutto questo le poche ore di Dad giornaliere spesso non si possono neanche svolgere, perché la linea internet della scuola è lenta o non funziona del tutto. Vogliamo specificare che abbiamo la massima considerazione dei lavoratori della scuola: presidi, personale Ata e insegnanti, che, come noi, sono costretti a subire le inefficienze del sistema”.

Basta immobilismo

“Ci rivolgiamo al Ministro, ai Sottosegretari e al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio: voi siete stati nominati per ricoprire incarichi fondamentali e importantissimi. I vostri ruoli, oltre a essere ben remunerati, devono porsi anzitutto al servizio della collettività: dalle vostre decisioni dipendono il futuro della nostra scuola e l’istruzione dei nostri figli. Per ricoprire il ruolo di ministro, sottosegretario o alto dirigente pubblico occorre avere delle precise competenze e bisogna assumersene in pieno tutte le responsabilità. Siamo stanchi dell’immobilismo, della mancata centralità della scuola e delle gravi inadempienze tuttora in essere dopo quasi due anni di pandemia. Non vi chiediamo la bacchetta magica, ma almeno pretendiamo la certezza che svolgiate al meglio il vostro lavoro. Un lavoro che deve essere al servizio di noi cittadini, molti dei quali purtroppo il lavoro lo hanno perso a causa della pandemia. Dobbiamo lottare insieme per realizzare urgentemente e con fatti concreti una scuola migliore per tutti!”.