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Covid, la variante Omicron anche nel Lazio: i primi tre casi isolati allo Spallanzani di Roma

Ci sono i primi tre casi di variante Omicron nel Lazio. Sono stati rilevati dall’Istituto Spallanzani di Roma ed è stata immediatamente avviata l’indagine epidemiologica: si tratterebbe di due donne e un uomo che nelle ultime ore sono rientrati dall’estero e che, pur proveniendo da paesi differenti, avrebbero rivelato la positività alla nuova declinazione del famigerato Covid.

L’annuncio delle istituzioni
A segnalare la novità l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. A quanto è dato sapere, i primi tre casi rintracciati nella nostra regione riguarderebbero due passeggere in transito: si tratta di una donna proveniente dal Sudafrica con un volo dell’Ethiopian Airlines e diretta in provincia di Macerata e di un’altra viaggiatrice proveniente da Parigi e residente nel Lazio. Il terzo caso invece riguarda un militare della Nigeria in missione e di rientro nel proprio Paese: i tre casi stanno tutti bene (sarebbero quindi asintomatici e “scoperti” solo perché intercettati dai sistemi di monitoraggio attivi negli scali) ma sono comunque trattenuti in isolamento e hanno già fatto scattare da parte del Servizio Regionale delle Sorveglianze delle Malattie Infettive le indagini epidemiologiche e il contact tracing a cominciare ovviamente dai passeggeri dei voli interessati.

La ridda (inutile) delle statistiche
La storia di quasi due anni di pandemia dovrebbe aver già insegnato a politici e giornalisti che non ha senso fare la conta dei contagi giorno per giorno, consegnando all’opinione pubblica cifre spesso grossolane e comunque sempre non adeguatamente contestualizzate. Ma a rilanciare da giorni i quotidiani bollettini dell’Istituto Superiore di Sanità è la nuova presunta emergenza collegata alla comparsa della variante Omicron, che in teoria dovrebbe essere originaria del Sudrafrica ma che il monitoraggio epidemiologico avrebbe già accertato essere presente da tempo anche nel continente europeo. E intanto, mentre stanno entrando in vigore tutte le misure restrittive che il Cts e le istituzioni vogliono mettere in campo per scongiurare nuovi lockdown generalizzati, poche ore fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità è intervenuta nel tentativo forse di disinnescare una nuova psicosi collettiva legata alla piaga dell’infodemia: “La variante Omicron del Covid può contagiare più facilmente le persone che hanno già contratto il virus o che sono state vaccinate rispetto alle varianti precedenti, ma potrebbe anche causare malattie più lievi”. Ad affermarlo il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus citando dati preliminari: “I dati che arrivano dal Sudafrica suggeriscono un aumento del rischio di reinfezione con Omicron” ma ci sono “anche alcune prove che Omicron causi una forma di malattia più lieve di Delta”.