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Roma, false fatturazioni e riciclaggio: 10 misure cautelari e sequestro beni per 35 milioni

Dieci misure cautelari, 27 imprese coinvolte e un totale di 40 indagati. E’ il bilancio dell’operazione delle fiamme gialle di Roma e Nettuno che hanno scoperto un giro di false fatturazioni per milioni di euro sul litorale romano.

Ad organizzare la frode con pacchetto “chiavi in mano” un imprenditore di Anzio. Insieme a consulenti del lavoro “amici”, ha permesso a diverse società della zona di evadere le imposte sui redditi, Iva, Irap e contributi previdenziali. Non solo false fatture ma anche progetti di ricerca e sviluppo mai creati, per evadere le tasse. Risparmi notevoli per le società – soprattutto della logistica e delle pulizie – che poi venivano “ripuliti” e investiti nell’acquisto di immobili ed aziende, tra cui due ristoranti, intestati a “teste di legno”, per lo più familiari.

Ad incastrare l’imprenditore sono state le intercettazioni telefoniche ed ambientali fatte durante le indagini partite nel 2019. Il manager di varie cooperative di facchinaggio – era in affari con un consulente del lavoro, che, dietro lauto compenso, certificava l’esistenza di crediti inesistenti. Un sistema talmente redditizio che i due hanno deciso di allargare il giro d’affari. Incaricando una rete di collaboratori di individuare altre imprese: un totale di 27 società. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per 35 milioni di euro: tra immobili, disponibilità finanziarie, gioielli, orologi e auto di lusso.