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Conflitto di interessi nei finanziamenti bancari: sequestro beni per 1,8 milioni di euro

Maxi sequestro di beni da 1,8 milioni di euro per un ex consigliere e il presidente del collegio sindacale di una banca del centro Italia: indagati per omessa comunicazione del conflitto di interessi.

I due, titolari anche di cariche in una società del settore petrolifero, avrebbero omesso di comunicare il conflitto di interessi nell’erogazione di finanziamenti a favore di imprese clienti della “loro” azienda.

I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, sotto il coordinamento della Procura di Velletri, stanno dando esecuzione al provvedimento di sequestro per circa 1,8 milioni di euro  emesso dal GIP del Tribunale di Velletri.

Le indagini

Le indagini sono state avviate a seguito dei rilievi mossi dalla Banca d’Italia dopo un’attività ispettiva condotta, nel 2018, nei confronti dell’istituto. Dalla quale sono emerse alcune anomalie.

In base agli elementi successivamente raccolti dalle fiamme gialle, i due indagati sono titolari di cariche anche all’interno di una società del settore petrolifero. Avrebbero omesso di comunicare agli organi della banca, nel periodo dal 2015 al 2017, l’esistenza di un conflitto di interessi nell’erogazione di finanziamenti a favore di imprese clienti della “loro” azienda.

Le linee di credito aperte avrebbero, da un lato, favorito la società petrolifera per saldare debiti commerciali per circa 1,8 milioni di euro. Dall’altro, avrebbero provocato un “danno” all’istituto di credito. Poiché, riclassificate in “inadempienze probabili”, hanno peggiorato il portafoglio degli impieghi della banca.