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    Covid, il Lazio si prepara alla quarta ondata ma è allarme medici. Oggi al via alla terza dopo per over 40

    I numeri al rialzo della pandemia da Covid spaventano il Lazio, che deve fare i conti con un numero insufficiente di personale sanitario. La Regione al momento non rischia di passare in giallo, ma il tasso d’occupazione dei posti letto in ospedale è in aumento, seppur ancora non preoccupante. L’area medica degli ospedali laziali è al 9% a fronte della soglia d’emergenza fissata al 15, mentre le terapie intensive sono all’8%, due punti percentuali al di sotto della soglia di allarme.

    La Regione si prepara alla possibile quarta ondata con un buco di circa 350 medici di emergenza e anestesisti, e un migliaio di infermieri. Una carenza evidenziata ieri anche dall’assessore alla Sanità laziale, Alessio D’Amato, che nel corso del convegno ‘L’Italia e l’Europa: il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia’, ha lanciato una proposta: reperire operatori sanitari all’estero e anche nei flussi migratori, dove, ha detto, è possibile trovare dei professionisti.

    Un modello simile a quello già adottato in passato da Germania e Inghilterra. Un’idea per arginare l’assenza di medici, destinata ad allargarsi in futuro. All’inizio del mese sono stati prorogati i contratti Covid a tempo determinato in scadenza il 31 dicembre, ma non quelli dei liberi professionisti, che rappresentano la maggioranza dei collaboratori nei reparti di urgenza. Inoltre, secondo una stima dell’Ordine dei medici di Roma, quasi la metà dei medici specialisti andrà in pensione entro il 2026.

    Intanto il Lazio rafforzerà i posti letto per i malati Covid: quelli ordinari passeranno da 1.000 a 1.500, in terapia intensiva si passerà invece da 150 a 250 unità. La Regione ha aperto da oggi le prenotazioni per il vaccino anti-Covid destinate agli over 40. E sempre da oggi è attivo il numero telefonico che gli over 65 possono contattare per la valutazione all’arruolamento per somministrazione di anticorpi monoclonali.