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Cinque truffe alla Regione Lazio, indagato anche commercialista ciociaro

Cinque truffe alla Regione Lazio per far ottenere a società attive nel settore turistico cinque distinte linee di finanziamento a tasso agevolato per complessivi 250.000 euro erogati tramite  fondo rotativo per il piccolo credito indirizzato al sostegno delle piccole e medie imprese laziali.

Associazione a delinquere, truffa allo Stato, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio sono le accuse contestate a quindici persone finite nell’inchiesta, tra cui un commercialista di 55 anni, di Frosinone.
L’operazione, chiamata “Money back” parte da Catania con conseguenze in tre regioni italiane e in altri quattro Paesi europei con ordinanza cautelare per quattro persone accusate con altri undici indagati, tra cui il cinquantacinquenne ciociaro: una vera e propria associazione a delinquere, operante attiva nei reati contro la Pubblica amministrazione e il patrimonio, in particolare nei confronti della Regione Lazio.

Al fine di ottenere i finanziamenti del “Fondo Rotativo per il piccolo credito“, i promotori avrebbero presentato falsi bilanci e dichiarazioni fraudolente ai fini delle imposte sui redditi all’Agenzia delle entrate dal 2014 al 2018. Gli indagati si sarebbero presentati come referenti di una inesistente fondazione della Città del Vaticano prospettando ai truffati la possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto e chiedendo il pagamento di un contributo per spese amministrative pari a circa 260.000 euro.

Eseguito un sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 500.000 euro, l’inchiesta nei confronti di 16 società con interessi a Catania, Roma, Milano e Agrigento e ancora in Germania, Malta, Svizzera e Regno Unito.