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Roma, parte il piano di pulizia straordinaria: com’è strutturato

Sessanta giorni per pulire Roma. Con l’impiego di mille operatori in campo, ‘squaletti’ a spazzare le strade ogni tre giorni e 4000 passaggi di pulizia assicurati dall’Ama. Il piano straordinario per la pulizia di Roma è partito ieri: è stato presentato dal neo sindaco di Roma Roberto Gualtieri, alla sua prima conferenza stampa in Campidoglio dopo l’elezione, e durerà fino al prossimo 31 dicembre.

È il primo passo per il rilancio di Roma”, ha annunciato Gualtieri, che ha fatto del piano di pulizia straordinaria uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale. Due mesi per provare a tirare a lucido la città e introdurre una serie di azioni destinate a diventare permanenti.

Gli obiettivi del piano sono cinque: pulizia e spazzamento, rimozione delle piccole discariche ai lati delle strade, igienizzazione dei cassonetti, manutenzione del verde verticale e orizzontale e manutenzione e pulizia di caditoie e tombini.

Per riuscirci il Comune ha messo a disposizione 40 milioni di euro, tre dei quali saranno impiegati per incrementare la forza lavoro di Ama, altri tre saranno destinati invece alla manutenzione del verde. Si parte dalle zone considerate più a rischio di allagamenti e intasamenti. Sono 13 in tutto: si va dal lungotevere Testaccio alla Tangenziale est, per passare per via Nomentana, piazza Sempione, viale delle Milizie e fino al muro torto. Il piano si allargherà poi a tutta la città.

Il Comune non vuole rischiare di trovare una città invasa dall’acqua dopo pochi giorni di pioggia. Per questo ha studiato un novo piano anti-allagamento che prevede prima il passaggio delle ditte che si occupano della cura del verde e delle aiuole, poi dell’Ama per la pulizia straordinaria delle strade, e infine delle ditte che si occupano della pulizia di tombini e caditoie.