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Il progetto “Crazy for Football” diventa un film: applausi alla Festa del Cinema di Roma

Lo sport come terapia riabilitativa e occasione di riscatto sociale per i soggetti affetti da disturbi psichiatrici. E’ la missione del progetto “Crazy for football”, nato nel 2004 a Roma, e diventato in breve un esempio apprezzato e imitato anche all’estero ma ora anche un film non a caso presentato alla Festa del Cinema in corso nella capitale tra gli applausi commossi della platea.

Nel 2017 anche un documentario
Basato appunto su una storia vera, “Crazy for football – Matti per il Calcio” nasce dall’esperienza dello psichiatra Santo Rullo, ideatore della Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone affette da problemi di salute mentale ed è ispirato all’omonimo documentario già vincitore del David di Donatello nel 2017. Il film, che percorre i registri linguistici tipici del dramma e della commedia, andrà in onda il 1 novembre in prima serata su Rai1 e vede nei panni del medico italiano Sergio Castellitto. Il regista Volfango De Biasi aveva diretto anche il documentario di quattro anni fa: “Quando ho pensato di realizzare questo film – spiega visibilmente emozionato – la tentazione di lavorare direttamente con i pazienti è stata forte ma ho realizzato che non sarebbe stato semplice perché sono persone che assumono psicofarmaci. Ci sono voluti moltissimi provini per ‘trovare’ 10 ragazzi che dovevano ‘fare i matti’ e ‘giocare a pallone’ come accade nella vita vera della squadra”.

Il regista De Biasi: “Un sogno che si realizza”
Coproduzione Rai Fiction – Mad Entertainment realizzata con il supporto della Federazione Italiana Giuoco Calcio e della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, “Crazy for football – Matti per il Calcio” annovera nel cast anche Max Tortora, Antonia Truppo, Angela Fontana, Lele Vannoli con la partecipazione straordinaria di Massimo Ghini e di Cecilia Dazzi. Una storia che commuove ma al contempo diverte e che ripercorre, pur con gli adattamenti del caso, l’esperienza di un progetto sociale nato in un campetto da calcio della capitale e cresciuto sempre più nel tempo, dando vita ad una vera e propria nazionale di calcio che nel 2018 ha addirritura vinto il campionato del mondo in un torneo di calcio a 5 giocato a Roma da circa 150 giocatori con problemi di salute mentale con 9 nazioni rappresentate. “Questo è un sogno che si realizza – spiega Volfango De Biasi – perché racconta la storia di Santo Rullo e gli altri fondatori del gruppo che sono i miei amici di sempre. Ma l‘obiettivo della pellicola è abbattere lo stigma che deriva dalle malattie mentali e che spesso è più invalidante della patologia stessa. Credo di aver raccontato un aspetto del sociale con la ‘leggerezza’ che il tema del disagio mentale merita perché deve produrre negli spettatori empatia verso questo tipo di problemi e non pietismo”.