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Travolto e ucciso in via Anagnina, il pirata della strada si costituisce: “Non me ne sono accorto”

Si è costituito e ha confessato le proprie responsabilità l’automobilista che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha investito e ucciso lungo l’Anagnina Angelo Michael Kafui, il 37enne originario del Togo originario del Togo ma da trent’anni residente a Roma dove lavorava nel settore della ristorazione come aiuto cuoco. L’investitore, che subito dopo l’incidente era fuggito, era alla guida di una Smart che ora è stata sequestrata.

Ucciso davanti ai fratelli
Davanti ai militari della stazione dei carabinieri di Roma Prenestina e in presenza del suo avvocato, il pirata della strada – un 36enne incensurato – ha dichiarato la propria colpevolezza fornendo una ricostruzione dell’accaduto che ora sarà al vaglio degli inquirenti per gli accertamenti del caso: nel frattempo l’uomo è stato denunciato in stato di libertà per per omicidio stradale mentre la sua testimonianza è stata trasmessa alla procura di Roma che sta indagando sull’accaduto. Stando a quanto emerso, l’uomo avrebbe confessato di non essersi accorto dell’accaduto: alla guida della Smart stava procedendo lungo via Anagnina in direzione Roma quando avrebbe investito il pedone anche se la sua testimonianza è piuttosto confusa. L’uomo infatti dice di non essersi reso conto di quanto accaduto sino a quando non ha letto la notizia dell’investimento e si è riconosciuto nel pirata della strada ricercato dagli investigatori.

La disperazione dei familiari
Saranno gli inquirenti a vagliare il racconto dell’investitore che si è detto affranto per quanto accaduto. Resta il dramma di un investimento avvenuto davanti agli occhi terrorizzati dei familiari. Nella notte tra venerdì e sabato, poco dopo mezzanotte, Michael Kafui con i suoi fratelli stava raggiungendo un parcheggio all’altezza del civico 80 di via Anagnina dove avrebbe dovuto incontrarsi con alcuni amici: il 37enne, però, è stato preso in pieno dalla Smart ed è stato sbalzato per diversi metri, perdendo la vita sul colpo, mentre l’auto pirata proseguiva la sua corsa. Nonostante il pronto intrervento dell’ambulanza per la vittima non c’è stato nulla da fare: gli agenti del Gruppo Casilino che, con l’aiuto del Gruppo Tuscolano hanno effettuato i rilievi, si sono messi sulle tracce del pirata della strada partendo da alcuni frammenti di un’auto rivenuti sull’asfalto e dopo aver acquisito le immagini delle telecamere di zona.