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    Green Pass, da Ama a Atac: rebus sulle modalità dei controlli

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    Il giorno del rientro scatta venerdì 15 ottobre, quando tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione torneranno in ufficio e sul posto di lavoro. Lo smart working per i dipendenti pubblici va in soffitta, o almeno verrà rimodulato il suo utilizzo. E come per i dipendenti privati, anche quelli della pubblica amministrazione per accedere sul posto di lavoro dovranno esibire il Green Pass.

    I modi per ottenerlo sono tre: essere vaccinati, aver fatto un tampone negativo nelle ultime 48 ore o aver contratto il virus negli ultimi sei mesi. Ad oggi, nonostante la maggioranza della popolazione abbia ricevuto almeno la prima dose di vaccino, sono ancora in molti a non essere stati immunizzati. E il numero preoccupa anche Roma, in previsione del ritorno a lavoro dei dipendenti delle municipalizzate Ama e Atac.

    Per ragioni di privacy non è dato sapere chi è sprovvisto di certificazione verde, ma i sindacati hanno stimato che circa il 20% dei 20.000 dipendenti totali delle due aziende non è vaccinato. Tra i lavoratori sprovvisti di vaccino ci sono autisti, netturbini, meccanici e amministrativi e le modalità di controllo ancora incerte mettono a rischio il regolare funzionamento dei mezzi di trasporto e della raccolta rifiuti.

    In questi giorni sono in corso riunioni tra sindacati e lavoratori per capire quale saranno le modalità di controllo e gestione del personale non immunizzato. Venerdì, fanno sapere le sigle sindacali delle due aziende, chi non ha il certificato verde potrà presentarsi con il tampone, ma la soluzione, spiegano al Messaggero, è momentanea, in attesa di nuove indicazioni.