Ci sono anche i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino e un ex Nar, tra i 12 arrestati negli scontri esplosi sabato pomeriggio durante la manifestazione No Green pass a Roma.
Le violenze partite dalle strade del centro e proseguite con l’assalto alla sede nazionale della Cgil sono entrate fin dentro un ospedale, zona franca anche in guerra. Nella notte una cinquantina di persone hanno preso d’assalto il pronto soccorso dell’Umberto I dove era stato portato un manifestante fermato dalla polizia. Porte sfondate, minacce e aggressioni con un bilancio di quattro feriti: due agenti e due sanitari. Ma la conta dei danni è ben peggiore: 38 agenti feriti, tra cui un dirigente della questura con una costola rotta e un operatore della scientifica con lo zigomo fratturato. Ne esce a pezzi anche l’immagine di Roma con turisti spaventati barricati nei negozi durante le ore di guerriglia urbana che hanno portato all’identificazione di 600 manifestanti.
L’obiettivo delle frange violente era raggiungere Montecitorio e adesso il pericolo è che l’asticella dello scontro si alzi ancora. Arriva così l’allarme dal Viminale per il ‘salto di qualità’ dimostrato dagli estremisti. La ministra dell’Interno ha convocato per mercoledì il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
La parola d’ordine da palazzo Chigi è arginare i facinorosi soprattutto in vista di due date critiche, venerdì 15 – giorno dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per i lavoratori dipendenti – e sabato durante la manifestazione antifascista annunciata da Cgil, Cils e Uil dopo la devastazione della sede di Corso d’Italia. Un raid guidato da Fiore e Castellino e ripreso dal ristoratore Biagio Passaro leader di Io apro, tra gli arrestati per i disordini. Un assalto squadrista per leader sindacali che chiedono di sciogliere per legge le organizzazioni neofasciste e neonaziste.
