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Roma, non si investe sulla Capitale ma si punta ad un turismo di qualità

Lo scopo è portare all’eccellenza il turismo, ma questo non esclude certamente il necessario miglioramento della Capitale in sé.

Roma, la Capitale con un patrimonio storico importante, con un punto di approdo e di partenza di un certo spessore come Fiumicino, con le sue università, con i suoi poli ospedalieri ormai rinomati in tutto il mondo. Sembra la città perfetta finché non ci si va a scontrare con burocrazia, mobilità, decoro urbano e molto altro.  Sulla Capitale non investono gli stranieri perché è più la spesa che l’impresa. Preferiscono città come Londra, Parigi, Madrid e in Italia Milano. Ci si aspetta molto dalla nuova amministrazione, soprattutto in vista del Giubileo del 2025 a cui parteciperanno tantissimi turisti.

Ed è proprio da questo settore, quello del turismo, che si vuole ripartire. Roma è “uno share-of-dream, un pezzo di sogno”, come si legge nel rapporto “Prospettive di crescita dell’economia di Roma dopo la pandemia” a cura della banca del Fucino. Parlando di numeri, erano 54 milioni totali prima della pandemia i turisti che venivano a visitare Roma e le sue bellezze. Si vuole ritornare a quei numeri, ma per farlo il piano è creare un’offerta di qualità, ricercando “turisti di qualità, per poi saperli ospitare in una modalità così soddisfacente da creare un consumo ripetuto del viaggio a Roma”, come si legge nel rapporto. Insomma, lo scopo è portare all’eccellenza il turismo, ma questo non esclude certamente il necessario miglioramento della Capitale in sé.