Home NOTIZIE ATTUALITÀ Tufello, Laboratorio Puzzle diventa un bene comune del Municipio III

Tufello, Laboratorio Puzzle diventa un bene comune del Municipio III

Uno stabile occupato diventato cuore pulsante di attività di integrazione del quartiere. Da quasi 10 anni, nel cuore del Tufello, Laboratorio Puzzle organizza corsi per l’inserimento scolastico e la sensibilizzazione sul tema dell’integrazione. E ancora una scuola di fumetto, un dopo scuola e anche una scuola d’inglese per stranieri.

Da ieri Laboratorio Puzzle e tutto quello che lo anima è diventato un bene comune del Municipio III di Roma. Il Municipio in questione ha infatti approvato la delibera in applicazione della legge regionale e ieri è arrivata la firma del patto di collaborazione tra Piazza Sempione e l’associazione Meta 21.

Hanno siglato il patto Giovanni Caudo, Presidente del III Municipio e capolista per ‘Roma Futura’; Stefano Sampaolo, assessore all’urbanistica e candidato per ‘Roma Futura nel III Municipio, Claudia Pratelli, assessora alla scuola e alle pari opportunità del III Municipio e candidata al consiglio comunale per ‘Roma Futura’, Patrizia Di Nola, Direttore del III Municipio e Giancluca Dicandia di Meta21 per Laboratorio Puzzle.

“Anche a Roma ‘si può fare’ a patto che si faccia rete” ha dichiarato Caudo. “È un momento molto importante per tutta la collettività. Per la prima volta, infatti, formalizziamo un concetto chiave: ‘bene comune’ non è l’edificio con le sue mura ma le attività e i servizi che si svolgono al suo interno e che sono a beneficio dei cittadini e delle cittadine. È un passaggio fondamentale, di senso e non di forma, attraverso il quale al centro delle politiche vengono poste le persone e non gli immobili. Solo facendo in modo che questo concetto diventi una prassi consolidata possiamo dare la possibilità ai nostri centri urbani essere davvero inclusivi e accoglienti”.

“Stiamo costruendo insieme all’amministrazione municipale un pezzo legalità e di città diversa. All’interno di ‘Laboratorio Puzzle’ – ha detto Gianluca Dicandia – abbiamo uno spazio di coworking, una scuola di fumetto, un atelier per artisti; offriamo supporto scolastico e corsi di italiano agli stranieri, uno sportello legale; poniamo in essere laboratori artistici e culturali e pratiche di economia circolare. Una vivacità sociale e intellettuale che si trasferisce direttamente al territorio”. 

Si tratta di un lavoro di stretta co-progettazione di condivisione che va avanti da oltre un anno e grazie al quale prende il via un’esperienza unica a Roma – continua Dicandia di Meta21 -. Crediamo che questo documento rappresenti un modo diverso di amministrare una città che si è impoverita in modo drammatico. Eppure, se da una parte gli effetti del Covid hanno mostrato con più forza disuguaglianze già esistenti, ci hanno anche permesso di mettere in luce la vera ricchezza di Roma, costituita dalle reti cittadine e dal volontariato che hanno saputo attivarsi proprio dove ce n’è più bisogno. Grazie al patto di collaborazione con Meta21, l’amministrazione può partecipare attivamente e assumere un ruolo di garanzia democratica all’interno dell’assemblea”.