Home NOTIZIE ATTUALITÀ Alitalia, proteste e voli cancellati: l’atterraggio è brusco

Alitalia, proteste e voli cancellati: l’atterraggio è brusco

Più che un’attesa è un’agonia. Dal 15 ottobre Alitalia rimarrà a terra per sempre. Al suo posto prenderà il volo Ita, con la metà degli aerei e con un quarto dei dipendenti, compresi piloti e assistenti di voli. Ma chi non è stato assunto dalla nuova compagnia di bandiera già incrocia le braccia e non è disposto a decollare.

In Alitalia fioccano i certificati medici, troppo stress la causa che va per la maggiore. Colpa della situazione che da mesi sta mettendo a dura prova i nervi dei 10.400 dipendenti Alitalia. Tra di loro solo 2.800 prenderanno di nuovo il volo con Ita. Ma non è detto, perché tra le 30.000 candidature arrivate alla nuova compagnia ci sono anche quelle di piloti e hostess delle compagnie low cost e di giovani proveniente da altri settori.

Non è quindi scontato che i 2.800 dipendenti Ita proverranno tutti da Alitalia. Ed è proprio questo uno dei punti su cui da settimane si battono i sindacati. L’altro riguarda il contratto d’ingresso in Ita, stilato con un regolamento aziendale e senza un confronto preventivo con sindacati e associazioni di categoria, che rimproverano la scelta di tagliare fino al 40%, rispetto al contratto precedente, le retribuzioni dei dipendenti.

In questo clima di incertezza e fermento arrivano le rinunce di piloti, assistenti di volo e hostess e Alitalia si trova a riprogrammare voli o a cancellarli. Ogni giorno, da circa una settimana, decine di aerei non prendono il volo. E a farne le spese sono anche i viaggiatori, che da un momento all’altro possono ricevere la notizia che il loro volo non partirà più.