Non avrà la solennità biblica delle leggi, impartite dall’alto e scolpite nella pietra, ma se si parla del decalogo che i Sindacati hanno proposto al prossimo sindaco di Roma non si può far a meno di pensare che anche qui, con le dovute proporzioni, la volontà è quella di mettere ordine in un contesto ormai, a detta di tutti, insanabile. Dalla casa ai rifiuti, dai trasporti alle periferie, dai servizi sociali agli appalti, i temi toccati difficilmente non saranno condivisi dai cittadini e chiunque abbia a che fare con la vita nella Capitale. Una vita che perde progressivamente qualità, secondo i sindacati e non solo. Fra le emergenze da considerare il contrasto alle diseguaglianze sociali e il corto circuito fra servizio pubblico e i cittadini; c’è poi il nodo della vivibilità di Roma, che passa da innovazione, mobilità, economia circolare. Da non sottovalutare poi l’attenzione ai giovani, alle diversità e ottenere il massimo dai nuovi poteri di Roma Capitale. Il decalogo poi evidenzia la necessità di gestire redditi e occupazione, il blocco delle esternalizzazioni, il divieto del lavoro atipico e l’istituzione di una Centrale unica degli appalti e degli acquisti. Ecco perché l’auspicio di molti è che il prossimo sindaco operi in osservanza di queste dieci tematiche: proposte che per certi versi suonano ormai come comandamenti.