Ita decollerà il 15 ottobre, quando Alitalia ammainerà la bandiera e resterà a terra. Lo ha confermato Alfredo Altavilla, presidente esecutivo della nuova compagnia aerea: “Non ci sono possibili alternative, bisogna fare di tutto per ripartire”, ha detto. Nel frattempo a Roma, a piazza San Silvestro, centinaia di lavoratori Alitalia protestavano contro le scelte dell’azienda.
I dipendenti dell’ormai ex compagnia di bandiera e i sindacati hanno chiesto l’intervento del governo per garantire almeno l’estensione della cassa integrazione fino al 2025, per i lavoratori che fino ad allora non riusciranno ad entrare in Ita. Le prime assunzioni per la nuova compagnia partono oggi: sono 2.800 in tutto per piloti, assistenti di volo e personale di terra. Le candidature sono state quasi 30.000, la maggior parte di loro non prenderà il volo.
Anche sul campo del nuovo contratto c’è stato un duro confronto tra Ita e sindacati, che lamentano le assunzioni con regolamento aziendale, senza l’applicazione di un contratto collettivo condiviso con i sindacati dei lavoratori. Dopo la rottura della trattativa il segretario della Uilt, Ivan Viglietti, ha lamentato la prospettiva di un taglio degli stipendi dal 20% al 40%.
Altavilla, presidente di Ita, ha invece sottolineato che le retribuzioni sono in linea con il mercato. La protesta dei lavorati Alitalia intanto non si ferma a piazza San Silvestro: venerdì è stato confermato lo sciopero dei lavoratori del trasporto aereo, allo scopo di ottenere regole di lavoro comuni a tutte le aziende.
