Se la scorsa settimana le polemiche sul servizio di soccorso erano montate a causa delle immagini che immortalavano le nuove ambulanze ferme al parcheggio e inutilizzate, a causa della carenza di autisti, a gettare benzina sul fuoco, questa volta, sono i mezzi già in servizio ma anche questi, purtroppo, bloccati da un’altra grave mancanza: quella delle barelle. Un problema già noto e aggravato, negli ultimi giorni, dall’attacco hacker che ha rallentato gli ingressi al San Giovanni. Ma il bilancio, fra domenica e lunedì, parla di 52 ambulanze bloccate, in attesa che le barelle venissero liberate per poter svolgere la propria funzione di soccorso. E questi numeri non sono certamente il risultato di un evento eccezionale come l’attacco informatico. La pausa forzata è durata, in due casi, 15 e 18 ore al San Camillo, 11 le ore ai box all’Umberto I e casi simili segnalati da Tor Vergata e Pertini, con pazienti sottoposti a lunghe attese in barella in ospedale, mentre le ambulanze aspettano nei parcheggi. Quasi un anno fa, per risolvere la questione, il governatore Zingaretti, con un’ordinanza, aveva imposto ai pronto soccorso di liberare le barelle dopo mezz’ora. Ma vista la situazione attuale, un nuovo intervento è inevitabile.
