Il pesce che puzza dalla testa è uno di quei detti popolari in grado di conservare sempre una discreta efficacia. E come pensarla altrimenti, se in testa al mercato del pesce a Latina e Cisterna di Latina si era insediato un soggetto capace di imporre la sua posizione egemonica con metodi illegali. Un contesto di alto livello criminale quello che emerge dalle indagini: l’imprenditore in questione puntava alla supremazia economica sui due mercati ittici monopolizzando il commercio al dettaglio grazie all’uso di continue minacce. Nello specifico, i concorrenti commerciali venivano costretti dall’uomo, che vantava una protezione mafiosa, a prendere scelte svantaggiose economicamente o addirittura a chiudere le proprie attività, il tutto per proteggere il proprio banco del pesce. L’operazione della Polizia di Stato ha portato dunque all’esecuzione di 3 ordinanze di custodia cautelare, per soggetti ritenuti responsabili dei reati di tentata estorsione e illecita concorrenza aggravati dal metodo mafioso.
