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Green pass, le ipotesi per scuole e università

Il semaforo verde scatta solo per chi è munito di Green Pass. Da settembre, quando inizierà la prima sessione di esami dell’Università Roma Tre, solo gli studenti che dimostreranno di aver ricevuto almeno la prima a dose di vaccino, di essere guariti dal Covid o di aver effettuato un tampone negativo negli ultimi tre giorni, potranno sedersi davanti al professore. 

Sarà proprio il docente a chiedere ai ragazzi la certificazione verde, requisito essenziale per sostenere gli esami. I professori dovranno invece munirsi di autocertificazione che verrà esaminata a campione. Così l’università romana si organizza per controllare chi è in possesso del Green Pass. Come per Roma Tre, anche gli altri atenei della Capitale organizzano la fase di controllo. Perché la regola è una per tutti: senza la certificazione verde non si entra. 

L’altra novità per le università romane riguarda le lezioni, da settembre tutte in presenza. Starà agli studenti decidere se seguirle in aula o da casa. L’incognita riguarda il sistema di trasporto, che abbraccia anche gli istituti secondari di primo e secondo grado. Ieri, una riunione operativa tra i presidenti di Regione e i ministri Giovannini e Gelmini, ha dato alle Regione il via libera alle Regioni di preparare piani autonomi di gestione dei trasporti pubblici. 

Un passo in avanti è stato fatto nel sistema di controllo del Green Pass negli istituti secondari di primo e secondo grado. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha annunciato un’app, messa a punto con l’ausilio del Garante della privacy, per monitorare in poco tempo i possessori della certificazione verde. Una soluzione che al momento sembra accontentare tutti.