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Ita, il 15 ottobre si decolla ma la pista è accidentata

Il 15 ottobre la nuova compagnia aerea Ita dovrà prendere letteralmente il volo, ma la strada che porterà al decollo è quanto mai accidentata. Circa cinquanta giorni il tempo a disposizione, troppo poco per i sindacati anche per sciogliere almeno i nodi più importanti di una transizione che appare proibitiva. Su tutte la questione organici e stipendi, con la trattativa iniziata ufficialmente dopo il primo incontro fra le parti e che è tutta in salita. Sembra mostrare infatti una certa rigidità Ita, rispetto ai precedenti colloqui informali. Solo un terzo del personale sarà assunto dalla nuova compagnia, con tagli sull’organico piloti, per i quali gli stipendi però non dovrebbero essere toccati, a differenza degli assistenti di volo per i quali si prospetta una riduzione dal 20 al 30% in busta paga. Va meglio per il personale di terra, con la prospettiva di integrare 1200 risorse a fronte delle 1900 di Alitalia, situazione migliore rispetto alle previsioni.
E con lo stop ufficiale ad Alitalia sono molte altre le questioni in sospeso. Primo, i 6500 lavoratori che saranno esclusi dalla nuova compagnia, per i quali si prospetta una cassa integrazione prolungata per un anno o gli scivoli pensionistici sui quali lavora il ministero. Secondo, dal 15 ottobre la compagnia dovrà volare, ma ad oggi non ha ancora un proprio parco mezzi. Infine, nel limbo ci sono coloro che avevano acquistato voli per date oltre il 15 ottobre: anche sui rimborsi dei biglietti e sulla conversione dei punti Millemiglia mancano risposte certe e intanto il tempo stringe.