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Rifiuti, Albano dichiara guerra a Roma: il sindaco pronto a denunciare la Raggi

Da una settimana i camion di rifiuti raccolti nella Capitale hanno ripreso a varcare i cancelli dell’impianto di Roncigliano, nel territorio comunale di Albano. E ora, dopo essersi confrontato con cittadini e amministratori del territorio, il sindaco del centro ubicato a poche decine di chilometri da Roma si prepara alla confroffensiva: “Non posso che preannunciare, dove ci siano le condizioni, una denuncia penale sulla condizione ambientale del nostro territorio. Lei ci sta rovinando e non possiamo fare altro che reagire a questa sua azione scellerata”, dichiara il sindaco di Albano che aveva già preannunciato l’intenzione di adire le vie legali nel corso della seduta straordinaria del Consiglio metropolitano sulla situazione dei rifiuti.

Una battaglia a carte bollate per opporsi ad una decisione imposta dal Campidoglio nonostante la discarica, chiusa dal 2016, sia da sempre nel mirino di residenti, amministratori e associazioni ambientaliste: non solo perché l’invaso ove vengono stoccati i rifiuti dista appena 150 metri dalle prime case abitate (mentre la legge imporrebbe una distanza di almeno mille metri) ma anche perché c’è il timore che la discarica possa inquinare la falda acquifera di una zona dove sono ancora attivi pozzi ad uso civile e agricolo. Ma tutte le proteste sorte un mese fa, quando Virginia Raggi in qualità di prima cittadina della ex Provincia ha firmato l’ordinanza che ha riaperto dopo 5 anni la discarica di Albano per accogliere i rifiuti trattati della Capitale, non hanno avuto esito e così alla fine sono iniziati i primi conferimenti: “Virginia Raggi ha scaricato su di noi i suoi problemi, questo è un atteggiamento non sostenibile- ha attaccato Borelli-. Faremo tutto il possibile per ostacolare la sua decisione: dobbiamo tutelare il nostro territorio perché la situazione delle nostre falde è critica e la stessa Arpa, in una relazione di giugno, ha segnalato che i livelli dei contaminanti sono alti”.

Ora però, incassata la delusione per la decisione imposta dall’alto, i sindaci della zona sono pronti al contrattacco con un’azione sinergica: perché se è vero che l’impianto di Roncigliano sorge a metà strada tra Ardea e Albano, sono tutti i comuni del circondario a temere contraccolpi per la scelta capitolina di riaprire l’incaso. E così nei giorno scorsi sindaci e amministratori di Ariccia, Albano, Genzano, Castel Gandolfo, Pomezia, Cecchina e Pavona hanno accolto l’invito dei colleghi in prima linea per concordare un’azione legale condivisa. Intanto le polemiche politiche non si placano e il sindaco di Albano non le manda a dire: “Se Virginia Raggi vuole veramente bene alla sua città e ai suoi concittadini – attacca Massimiliano Borelli – allora adotti le azioni necessarie affinché possa definirsi veramente Capitale, perché in questo momento è solo un immondezzaio e lei pensa di trasformare in un immondezzaio anche i territori della provincia, ricordandosi di essere sindaca della Città Metropolitana solo alla bisogna. Raggi – continua il primo cittadino castellano – di fatto ha commissariato se stessa non essendo capace di gestire il ciclo del rifiuti di Roma come sindaca della Capitale. Ha cambiato la pettorina, scaricato i suoi problemi sugli altri e da parte nostra ci sarà una reazione a questa sua non capacità. Lei è vittima delle cose che non ha fatto e dei suoi errori, non di qualcun altro”.