Non ce l’ha fatta Gianfranco Castellano, l’ex ufficiale dell’Esercito investito da un’auto pirata lo scorso 22 giugno mentre insieme al suo cane stava passeggiando sulla via Nomentana Nuova, nella zona Sacco Pastore – Montesacro. Il pensionato, che aveva 69 anni, è morto dopo aver lottato per 45 giorni al Policlinico Umberto I: troppo gravi le ferite riportate nell’incidente e a nulla sono valse le attività dei medici che per settimane hanno cercato di risollevare il quadro clinico.
Ora si aggrava la posizione dell’investitore che, subito dopo l’incidente, era fuggito nel tentativo di far perdere le proprie tracce: l’automobilista, un uomo di 42 anni, dovrà rispondere del reato di omicidio stradale, imputazione più grave recentemente introdotta nel codice penale. L’incidente sulla Nomentana era avvenuto di prima mattina all’altezza dell’attraversamento di via Valdossola: la vittima era a passeggio con il cane quando furono centrati da un furgone Volkswagen Crafter giunto a forte velocità; il quadrupede morì sul colpo mentre il suo padrone, soccorso da tre verificatori dell’Atac che erano appena scesi da un bus, venne trasferito in ospedale in condizioni però evidentemente gravi. Il 42enne conducente del veicolo fu individuato dagli agenti del III Gruppo Nomentano dopo una indagine, parcheggiato in una strada non molto distante dal luogo dell’investimento e denunciato per fuga e omissione di soccorso.
La scomparsa di Gianfranco Castellano, generale emerito ausiliare delle forze armate, ha destato grande commozione in città perché proprio in virtù della carriera militare era molto conosciuto: e il cordoglio di tante persone è arrivato anche sui social dovev amici e colleghi hanno voluto ricordare le qualità umane e professionali della vittima.
