Ennesima tragedia dell’estate sulle coste del litorale romano: un uomo di 53 anni è morto, nel tardo pomeriggio di domenica, mentre stava facendo il bagno nel tratto di mare di Focene. E’ il quinto bagnante morto affogato dall’inizio della stagione turistica, meno di due mesi fa, e il dato preoccupa gli amministratori locali che chiedono maggiori controlli e maggiore prudenza da parte degli avventori che scelgono quelle zone per concedersi qualche ora di refrigerio dal caldo torrido di queste settimane.
L’ultima vittima è un cittadino polacco che avrebbe accusato un malore mentre stava facendo il bagno insieme ad altre persone che domenica affollavano la spiaggia libera di via Ildebrando Pizzetti, nel Comune di Fiumicino: portato sulla spiaggia i tentativi di salvarlo sono stati inutili, con il personale del 118 che non ha potuto far altro che constatarne il decesso e ora sarà l’autopsia a permettere di accertare le cause dell’accaduto. Ma prima di Focene a perdere la vita, venerdì 6 agosto, anche un cittadino romeno di 50 anni, morto per affogamento, anche lui in seguito ad un malore mentre stava nuotando a Civitavecchia: in questo i carabinieri hanno già posto sotto sequestro lo stabilimento e denunciato per “omicidio colposo” l’amministratore unico dell’attività del lungomare Garibaldi, dove si è consumato il dramma, con l’accusa di aver omesso di predisporre il servizio di salvamento obbligatorio nella fascia oraria in cui è avvenuto il fatto.
Ma l’elenco degli annegamenti sulle coste laziali è più lungo e parte lo scorso 25 giugno, poche settimane dopo l’apertura della stagione balneare, ad Ardea dove morì un 55enne di nazionalità romena, colto da malore mentre nuotava in mare. Ad Ostia il successivo 3 agosto, dove ha perso la vita un 35enne di Guidonia ed infine a Ladispoli, dove un papà è morto nel tentativo di salvare i figli in balia del mare.
