L’attacco informatico che ha colpito la Regione Lazio è un’aggressione “terroristica, potente e invasiva”. Ha commentato così il presidente di Regione, Nicola Zingaretti, il più grave hackeraggio degli ultimi tempi contro una pubblica amministrazione italiana.
Fortunatamente, però, i dati sanitari dei cittadini dovrebbero essere in salvo, perché chi ha fatto breccia nel CED, il Centro elaborazione dati, non è riuscito ad aggredire la struttura informatica in cui sono inseriti le informazioni più sensibili.
Blocco prenotazione vaccini e visiti specialistiche
Resta comunque in tilt almeno fino al 13 agosto il sistema di prenotazione dei vaccini tramite la piattaforma regionale. Chi dovrà prendere appuntamento potrà farlo solo attraverso il medico di base o il pediatra. Ferme fino a metà mese anche tutte le prenotazioni per visite specialistiche nelle strutture pubbliche. L’erogazione dei green pass, i certificati di completa vaccinazione, è garantita ma potrà subire ritardi.
Non solo servizi sanitari, però, perché l’attacco ha colpito anche altri servizi destinati a cittadini e imprese, dal pagamento del bollo auto fino all’erogazione delle risorse per il Covid.
Le indagini
Da quanto si apprende, gli esperti di polizia postale e del Centro nazionale anticrimine informatico hanno individuato la matrice dell’attacco. I criminali, agendo forse dall’estero, avrebbero usato le credenziali di un impiegato regionale di Frosinone e utilizzato un software chiamato Emotet per paralizzare il sistema regionale.
Ancora da comprendere la vicenda della richiesta di un riscatto, un’eventualità smentita e rifiutata dalla Pisana.
