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    Ospedali pontini evitato il rischio sanitario e il licenziamento di 250 lavoratori

    Per Davide Favero (in foto), Presidente di Sindacato CLAS, “L’accordo è frutto di mesi di trattative e confronti con tutte le parti interessate.La stessa Direzione Generale della Asl, nelle persone del Dirigente Amministrativo Dott.ssa Cenciarelli e Dott. Di Maggio, ha attivato un confronto attivo con le parti sociali raccogliendo le nostre preoccupazioni. Così come il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha fatto nelle scorse settimane, impegnandosi ad un confronto con il Prefetto in merito alla vertenza. Questi passaggi di gestione richiedono grande attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, a questa platea di lavoratori doveva essere riconosciuta la giusta considerazione anche per il lavoro svolto in questo duro anno di Covid-19”. Simona Rossi Querin, Segretario di Sindacato CLAS: “Possiamo ritenerci soddisfatti per il raggiungimento di questa intesa che salvaguarda i livelli occupazionali, contrattuali e reddituali di tutte le maestranze interessate al cambio di gestione. In futuro continueremo a vigilare sulla corretta applicazione degli impegni assunti da parte delle aziende, al fine di garantire stabilità lavorativa e reddituale ai lavoratori addetti a servizi “essenziali” all’interno delle strutture ospedaliere, purtroppo, ancor oggi sotto pressione a causa del Covid.”

    Definito così l’accordo tra Sindacato CLAS e le imprese: “Meranese Servizi s.p.a.”, “Issitalia A.Barbato s.r.l.” e “Jobbing Soc Coop”, per il passaggio di gestione dei servizi di pulizia e sanificazione degli ospedali pontini in capo all’Azienda Sanitaria di Latina e provincia, che vede occupati 250 lavoratori.  L’intesa siglata dal Sindacato CLAS prevede, con decorrenza 1° agosto 2021, che le aziende subentranti nella gestione dei servizi di pulizia e sanificazione degli ospedali della provincia di Latina, assumeranno con contratto a tempo indeterminato, senza periodo di prova, alle stesse condizioni contrattuali ed economiche, tutti i 250 lavoratori aventi diritto occupati con la ditta uscente. La vertenza era scoppiata nelle scorse settimane dopo che, con il passaggio dell’appalto alle imprese subentranti, si era paventato il rischio di taglio delle ore di servizio del personale, nonostante l’aumento delle mansioni dovute alla emergenza Covid e il relativo pericolo di compromettere il livello igienico-sanitario all’interno degli ospedali.