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Lavoratori del mondo della cultura, protesta al Colosseo contro il G20

Da una parte i 20 ministri delle economie più potenti della Terra, dall’altra le lavoratrici e i lavoratori del mondo dei beni culturali: in mezzo il Colosseo, teatro questa sera della prima riunione del G20 dedicato alla cultura.

I principali temi trattati saranno tre: traffico illecito, tutela del patrimonio dall’emergenza climatica e patrimonio e formazione. Verranno trattati solo in parte argomenti altrettanto importanti come le condizioni di lavoro del settore e il ruolo che il patrimonio culturale avrà nel post-pandemia dopo il crollo del turismo.

Per questo decine di persone, lavoratrici e lavoratori del settore, si sono dati appuntamento al Colosseo, per dare voce ai problemi che da anni affliggono il mondo della cultura: “Come il volontariato abusivo, ovvero masse e masse di volontari non preparati o addirittura ultra formati, abbiamo entrambe le casistiche, che non vengono pagati per svolgere ruoli per cui invece andrebbero retribuiti – spiega uno dei lavoratori dei beni culturali presenti a pochi passi dal Colosseo – Abbiamo una carenza endemica di organico all’interno del ministero della Cultura. Abbiamo una carenza endemica di personale in qualsiasi spazio culturale”. 

Salari spesso inferiori ai 5 euro, partite Iva coatte, carenza di personale e fondi, mala gestione. Queste le maggiori criticità che i lavoratori del settore lamentano da ormai troppo tempo: “Chiediamo di essere ascoltati e soprattutto costruire un evento parallelo che ci coinvolga e che coinvolga i lavoratori e non soltanto nei termini retorici che portano i politici al G20”, spiega un’altra lavoratrice del settore.