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Alitalia, dipendenti ancora in piazza contro il “rilancio strozzato”

Dal 15 ottobre Ita prende il volo, ma a terra rimarranno più di 7000 dipendenti Alitalia. La nuova mini-flotta, nata dalle ceneri dell’ex compagnia di bandiera, ha messo le cifre sul tavolo. Saranno 2.800 i dipendenti che prenderanno il volo, diventando, secondo le stime della compagnia, più di 5.000 nel 2025, alla fine del piano di rilancio.

Cinquantadue, invece, saranno gli aerei che formeranno la flotta, fortemente ridimensionata rispetto al passato. Così come le destinazioni, 51 in meno rispetto al 2019. L’attuale organico di Alitalia è composto da poco più di 10.000 dipendenti, questo vuol dire che tre quarti dei lavoratori dell’ex compagnia di bandiera diventeranno esuberi.

Una situazione che i sindacati lamentano da tempo. Oggi, nel cuore di Roma, a Piazza san Silvestro, i dipendenti Alitalia appoggiati da Cub Trasporti, AirCrew, Navaid e USB, hanno protestato contro un rilancio che hanno definito strozzato. Dal taglio dei dipendenti e degli aerei, fino ad arrivare alla esternalizzazione delle manutenzioni: tanti i punti su cui si sono battuti.

Per le persone scese oggi in piazza la pandemia non può essere un alibi, ma doveva essere l’opportunità di assottigliare il gap con le altre compagnie, in enormi difficoltà. Nel mirino i quattro governi che dal 2017 non sono riusciti a impedire la rovina di Alitalia. Non è ammissibile, dichiarano i sindacati, che metà della Compagnia di bandiera italiana venga mandata al macero.