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Attacco alla libertà di stampa nel cuore dell’Europa

Peter R. de Vries (2017)

Peter Rudolf de Vries un coraggio
infinito da non dimenticare mai !

Raffaele Panico

Peter Rudolf de Vries il giornalista olandese di cronaca nera e inchieste criminali è morto oggi dopo 9 giorni dall’attentato (foto De Vries su De Wereld Draait Door nel 2017). Era stato ferito alla testa con un colpo di pistola in Lange Leidsedwarsstraat, vicino a una grande piazza pubblica di Amsterdam, le sue condizioni non erano mai migliorate. L’attacco era avvenuto dopo che aveva fatto una consueta apparizione in un programma televisivo di attualità. Era nato ad Aalsmeer il 14 novembre 1956. L’attentato che aveva subito era “una battaglia che non poteva vincere”. Il giornalista è morto per le gravi ferite riportate dopo che un proiettile l’aveva colpito alla testa. De Vries era tra i più noti giornalisti d’inchiesta dei Paesi Bassi, importanti i suoi reportage sulla malavita olandese, come quello sul rapimento del magnate della birra Heineken avvenuto nel 1983. Per le sue indagini aveva ricevuto minacce già in passato, sembra siano collegate a diversi casi su cui aveva lavorato. De Vries era stato a lungo ritenuto un possibile obiettivo dei criminali che aveva denunciato nei suoi reportage. “Peter ha vissuto secondo la sua convinzione: ‘In ginocchio non c’è modo di essere liberi'” si legge in un comunicato, ed ancora “Attacco alla libertà di stampa”! «In ginocchio non c’è modo di essere liberi, era il motto di Peter Rudolf de Vries e come riportato dai colleghi olandesi di www.nrc.nl “deriva dal testo sulla lapide di suo padre: “Preferirei morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio“. Nell’anniversario della morte di suo padre, a De Vries fu detto che era stato nella resistenza durante la guerra. Avrebbe anche liquidato due tedeschi».