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UIEPE Roma, presidio davanti al Ministero di Giustizia: “Siamo al collasso, manca personale”

Sono 27 i funzionari di servizio dell’UIEPE, l’ufficio dell’Esecuzione penale esterna di Roma e provincia. Svolgono un ruolo delicato per la gestione delle misure alternative al carcere, come l’affidamento in prova e la detenzione domiciliare, ma il carico di lavoro a cui sono sottoposti rischia di mandare al collasso la loro attività.

Gestiscono 8000 casi, per una media di 160-180 assegnati per assistente sociale. Oggi, davanti alla sede del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità del Ministero della Giustizia, hanno lamentato le criticità del loro ufficio, che manca di personale, strumenti e spazi adeguati: “Questa carenza di personale, unita ai problemi organizzativi dell’ufficio sta mettendo a rischio il nostro lavoro”, fa sapere Paola Fuselli, responsabile Nazionale funzione pubblica CGIL esecuzione penale esterna. “Rischiamo di rispondere in ritardo alle richieste di intervento che ci giungono dai tribunali di sorveglianza, dai tribunali ordinari e dagli istituti penitenziari”, aggiunge Fuselli.

Una delegazione è stata ascoltata dai funzionari del ministero della Giustizia poco dopo l’ora di pranzo. Le richieste erano precise, alcune sono state accolte: “Chiediamo che in questo momento sia messo in campo un intervento straordinario – conclude Fuselli – per assegnare personale di servizio sociale, assistenti amministravi e contabili all’UEPE. E’ imporrante velocizzare i tempi del processo e allargare le misure alternative, ma allo stesso momento è altrettanto importante assumere più personale e dare maggiori risorse”.