Home NOTIZIE Torre civica di Pomezia, 10 luglio ’21, cerimonia d’inaugurazione

    Torre civica di Pomezia, 10 luglio ’21, cerimonia d’inaugurazione

    Il taglio del nastro per la valorizzazione
    del monumento simbolo della città di Fondazione

    La piazza del Municipio, la Torre Civica e quella Campanaria – elementi verticali tipici della civiltà italiana medioevale, riproposti in chiave moderna, con un accordo funzionale urbano e architettonico. Una sintesi perfetta raggiunta dall’architetto Concezio Petrucci e il suo gruppo di progettazione, per Pomezia, ritrova elementi della tradizione millenaria della civiltà italiana. Assi ortogonali di romana ascendenza, la piazza, il foro civico centro delle attività produttive e ricreative, e chiari riferimenti architettonici, le torri e i giochi metafisici. Ci si chiesti, De Chirico si è ispirato alle città di Fondazione?

    TORRE TOTTINA

    I pieni e i vuoti, le fughe degradanti delle linee prospettiche delle residenze sulle vie laterali, altezze degli edifici definite affinché la luce solare giunga nei piani bassi delle case dei lavoratori. Città pensate a misura dei suoi abitanti e finalmente oggi fuori dal tunnel di inutili polemiche ideologiche.

    Sulla Torre civica di Pomezia sabato 10 luglio 2021 una nuova cerimonia, il taglio del nastro, sulla terrazza per inaugurare i lavori di valorizzazione del monumento simbolo del nucleo aulico di fondazione della Città. Cerimonia partecipata dal Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, l’Assessora Federica Castagnacci e l’Assessora regionale al Turismo ed Enti Locali Valentina Corrado.

    La Torre civica, utilizzata in origine come serbatoio idrico, si presenta oggi alla Città in una veste nuova – ha spiegato l’Assessora Castagnacci. “I lavori di valorizzazione hanno interessato soprattutto la terrazza, che oggi è in sicurezza e accessibile a tutti, e il nuovo sistema di illuminazione, che ci consente allestimenti e colorazioni diverse, in grado di risaltare il monumento che più rappresenta la Città e di illuminare la piazza”.

    Lavori finanziati dalla Regione Lazio con la Legge regionale n.8 del 20 giugno 2016 per un valore di 75mila euro. Realizzati nei primi mesi del 2021, diverse realizzazioni sono state già eseguite di ripristino e sicurezza, e l’impianto elettrico al fine di consentire gli allestimenti museali; la tinteggiatura nei colori della “Città di Fondazione”.

    I lavori di illuminazione della Torre civica e di tutti gli edifici del nucleo aulico di Fondazione sono stati invece finanziati dai contributi statali per l’efficientamento energetico (decreto Fraccaro, Art. 1, comma 30, della legge n. 160 del 2019) per un valore di 170mila euro.

    Un intervento importante per Pomezia – ha detto il Primo Cittadino. Il nucleo aulico di fondazione è un museo a cielo aperto e la Torre civica ne è parte integrante e sostanziale. Grazie al Bando regionale che finanzia interventi di valorizzazione dei luoghi di valore storico-artistico, restituiamo alla Città uno spazio accessibile e sicuro, aperto come sempre alle iniziative culturali, artistiche e sociali della nostra cittadinanza”.

    La Torre Civica di Pomezia rivive con la sua nuova veste, rigenerata, messa in sicurezza e valorizzata – ha aggiunto l’Assessora regionale Corrado. Torna a essere fruibile un bene simbolo della città, uno spazio per manifestazioni ed eventi culturali, che è parte della vita della collettività. Il sistema di illuminazione esterna, con le tante colorazioni possibili, consente davvero di dare una veste sempre nuova alla piazza principale, adattando e attualizzando i colori, a partire dall’azzurro a sostegno della nostra Nazionale impegnata agli Europei!”. La Torre civica si accenderà con illuminazioni artistiche in onore di san Benedetto patrono della città di Pomezia. Sono state quattro le città realizzate nella seconda metà degli anni Trenta da Petrucci e il suo gruppo di architetti e ingegneri, Aprilia e Pomezia nell’Agro romano-pontino, Fertilia in Sardegna, anche in una zona paludosa, e Segezia in Puglia, tutti centri a carattere rurale, della stessa capacità abitativa, circa 3000 abitanti nel centro e 9000 nel territorio limitrofo nei poderi.