Home NOTIZIE ATTUALITÀ Plastica monouso, da oggi entra in vigore la Direttiva SUP. Stop ad...

Plastica monouso, da oggi entra in vigore la Direttiva SUP. Stop ad alcuni prodotti in materiale plastico

Da oggi entra in vigore la Direttiva SUP, direttiva che nasce come intervento normativo dell’Unione europea per limitare la plastica monouso.

Da oggi entra in vigore la Direttiva SUP, Single Use Plastic, direttiva che nasce come intervento normativo dell’Unione europea per limitare la plastica monouso. Si tratta di bandire i prodotti ritenuti più inquinanti e che vengono maggiormente rinvenuti sulle spiagge europee, come i bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie, le posate, i piatti, le cannucce, le aste per i palloncini, palette da cocktail, contenitori per alimenti e bevande in polistirolo. Per altri prodotti non inclusi in questo elenco bisognerà attendere ancora un po’. Una decisone che però non è scevra di critiche, tra le quali quella di non avere giuste alternative per rimpiazzare alcuni prodotti banditi.

Il 3 luglio 2019 il Parlamento europeo ha adottato la “Direttiva sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” proposta dalla Commissione europea il 28 maggio 2018. Il nome della stessa rimanda all’intento di agire nello specifico sull’ambiente, con ampio riferimento ai rifiuti marini. Questo rappresenta un passo enorme verso l’economia circolare, basata sul concetto del riciclo di rifiuti considerati ormai senza valore.
All’Art. 1 della direttiva si legge:
Gli obiettivi della presente direttiva sono prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno

La plastica,  per sua natura, è un materiale che si deteriora difficilmente. Ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti confluiscono nelle acque marine di tutto il mondo. Le correnti permettono così la creazione di isole di plastica, ossia concentrazioni di spazzatura in specifiche aree.
Per questa ragione, e assumendosi le proprie responsabilità, l’Europa ha scelto la strada di vietare e scoraggiare la produzione di alcuni oggetti monouso in plastica, agendo anche sulla commercializzazione degli stessi.

Da quel 3 luglio 2019, data in cui il Parlamento ha adottato la direttiva, gli Stati membri hanno avuto a disposizione due anni di tempo per recepire la legislazione adattandola al proprio ordinamento nazionale. L’Italia programmò di introdurre la Plastic Tax per disincentivare l’utilizzo dei prodotti in plastica. Anche questa soluzione non è esente da critiche. L’imposta sul consumo di plastica monouso dal valore di 0,45 centesimi di euro per ogni kg di prodotti di plastica monouso venduti sarebbe dovuta entrare in vigore il 1 luglio 2021, ma è stato previsto il rinvio al 1° gennaio 2022. Andrà a colpire maggiormente i cosiddetti MACSI, ovvero i manufatti per il consumo con singolo impiego e questo potrebbe pesare maggiormente su tutta la filiera agroalimentare.

La Plastic tax colpisce 2/3 della spesa a tavola in cibi e bevande delle famiglie e rischia di penalizzare a cascata l’intera filiera”, così riporta Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.

Pensare ad un mondo libero dalla plastica è un’idea ancora molto lontana. All’orizzonte si intravedono dei tentativi di migliorare la situazione attuale, ma la questione richiede tempo e soprattutto l’impegno di tutti. La plastica, anche grazie al suo essere conveniente dal punto di vista economico, è diffusa nella quasi totalità di settori.  Per cui, al momento l’obiettivo è di ottenere dei risultati significativi entro il 2026. L’anno successivo, il 2027, sarà l’attimo in cui i progressi raggiunti verranno esaminati e si agirà di conseguenza.

Silvia Corsi