Home NOTIZIE ATTUALITÀ Rifiuti Roma, Ama ammette: “Servizio a rischio”. E i ristoratori promettono ricorsi

Rifiuti Roma, Ama ammette: “Servizio a rischio”. E i ristoratori promettono ricorsi

Ama non riuscirà a smaltire i rifiuti di Roma nelle prossime settimane. La municipalizzata getta la spugna e avverte che a partire dal prossimo 30 giugno la Capitale rischia il collasso. Così, come spesso succede, l’emergenza rifiuti torna d’attualità per le vie di Roma, invase da cassonetti stracolmi e marciapiedi gremiti d’immondizia.

L’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, con una lettera indirizzata a Unindustria, Confcommercio e alla Procura di Roma, alza bandiera bianca, e ammette che l’azienda non riuscirà a garantire il pieno servizio nei prossimi mesi. Zaghis punta il dito contro la regione Lazio per non aver adempiuto ai propri doveri nella gestione dei rifiuti.

“Sia per la mancanza di sbocchi di cui Ama si serve all’interno della Regione Lazio e nel Centro Nord Italia, sia per la manutenzione ordinaria di alcuni impianti, ha avuto evidenti difficoltà nella raccolta dei rifiuti di Roma”, fa sapere l’azienda nella sua lettera. E le cose, aggiunge, potrebbero sprofondare se entro il 30 giugno non sarà individuata una discarica temporanea.

Con l’emergenza rifiuti ormai imminente bar, ristoranti e pubblici esercizi sono sul piede di guerra. Chiedono la rimozione della Tari, altrimenti promettono una pioggia di ricorsi contro la tariffa rifiuti. Come successo ad alcuni ristoratori e a 40 abitanti del quartiere di Settebagni che, attraverso il ricorso alla Commissione tributaria, hanno ottenuto un rimborso fino al 20% di quanto versato negli anni precedenti. E la class action potrebbe riguardare anche i singoli cittadini, con il rischio, per Ama e Comune, di perdere milioni di euro all’anno.