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Caos cimiteri, nemmeno Gigi Proietti è riuscito a trovare la pace eterna nella sua città: seppellito in Umbria

Come recitava la celebre poesia di Totò la morte è una ‘livella’, capace di azzerare qualsiasi differenza di razza o sociale.

Dunque, nell’ambito di una situazione cimiteriale ormai tristemente nota, non c’è di che meravigliarsi se scopriamo dalle pagine dei giornali, che un personaggio del calibro di Gigi Proietti, deceduto lo scorso 2 novembre, abbia dovuto trovare posto in quel di Porchiano del Monte, località umbra dove già riposavano i suoi genitori.

Caos cimiteri: persino l’area monumentale del Verano è vittima di abbandono ed incuria

Questo perché il deprecabile stato di caos ed abbandono che imperversa nei cimiteri romani, non risparmia nemmeno quello monumentale del Verano, notoriamente destinato a dare il riposo eterno alle personalità di spicco della Capitale.

Anzi, in un parco verdeggiante di siepi e cipressi, dove l’architettura e la pregevole arte monumentale fanno mostra a se stante, l’incuria è ancora più evidente, rimbalzando dai marmi divelti, alle profonde crepe che piegano preziosi manufatti di bellezza secolare.

Lo stile liberty delle balaustre e delle cancellate in ferro battuto, ormai ossidate, appaiono piegate come come canne spezzate dal vento.

Caos cimiteri: nei magazzini l’impietoso ‘stoccaggio’ delle bare in attesa della cremazione

Come dicevamo, non sono però gli effetti del tempo a fare scempio, ma la totale mancanza di manutenzione e, cosa assai più grave, la cinica assenza di ‘umana pietas’, da parte di chi ha invece il ‘dovere’ di assicurare ai cari estinti la pace.

Pensare a quelle migliaia di bare accatastate nei magazzini di Prima Porta, l’una sopra l’altra in attesa di essere arse, fa ribollire il sangue. Assai più impietoso poi, il dolore di familiari e parenti, imbrigliati dai legacci di una burocrazia, capace di tormentarci persino da morti.

Caso cimiteri: qualcuno invoca una ‘mandrakata’, dimenticando che la morte è una cosa seria…

Un esilio forzato quello di Gigi Proietti dalla sua amata Roma, che rischia di prolungarsi per molto tempo ancora e, per riderci ‘filmicamente’, a meno che non si produca in una delle sue celebri ‘mandrakate’. Ma come appunto scrive Totò, certe pagliacciate appartengono ai vivi, i morti sono cose serie…

Max