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Air Italy, sit-in al Mise: “La compagnia recuperi l’occupazione dei 1.350 che rischiano il posto”

“Ali spezzate, dignità calpestate”, è la richiesta di soccorso lanciata dai lavoratori di Air Italy, che dopo poco più di un anno dalla messa in liquidazione della compagnia, si sono ritrovati ancora, a distanza di due mesi dall’ultima volta, sotto al ministero dello sviluppo economico.

Associazione piloti, Cobas lavoro privato e USB hanno organizzato un sit-in per protestare contro il mancato accordo in sede sindacale e la prosecuzione della procedura di licenziamento per circa 1.500 lavoratori: “Siamo qua per protestare a seguito della lunga attesa riguardo ai licenziamenti di Air Italy – dice a Radio Roma Riccardo Lonetto, di USB – adesso la situazione si sta traducendo nel suo epilogo più nefasto”.

Presenti al sit-in decine di lavoratori: “Ci siamo trovati a febbraio del 2020 con una bella lettera dove si diceva che la compagnia era stata messa in liquidazione e che la situazione era definitivamente morta”.

Licenziamenti e precariato: da più di un anno, con la compagnia messa in liquidazione, i lavoratori di Air Italy vivono nell’incertezza. Questa settimana sarà decisiva per capire il loro futuro, intanto la delegazione arrivata al Mise è stata ascoltata dalla viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde. “Richiediamo un progetto industriale affinché il trasporto aereo e Air Italy recuperi l’occupazione dei 1.350 che rischiano il posto di lavoro tra Sardegna e Lombardia”, commenta Riccardo Lonetto.