Potrebbe esserci molto di più dietro ai concorsi truccati a Latina per l’assegnazione dei posti nell’Asl locale: forse, una regia occulta dalla politica. È questa l’ipotesi che gli inquirenti caldeggiano una volta appurata la responsabilità di Claudio Rainone, il Presidente della Commissione ansioso di diventare direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria locale.
Il principale indiziato, che è riuscito poi a soddisfare la sua ambizione, potrebbe aver risposto di buon grado a ordini provenienti dall’alto, facendo il lavoro sporco per conto di qualcuno intenzionato a far sentire la propria influenza sulle nomine.
Non essendoci traccia di contatti con la politica, ciò che stona nell’intera vicenda è la tranquillità con la quale Rainone avvicinava i raccomandati, mostrandosi disponibile al telefono fornendo vantaggi, comunicando le domande da preparare e addirittura avvisando i candidati, in alcuni casi, di aver vinto il concorso. Si cerca quindi di risalire a chi possa aver messo Rainone in contatto con i raccomandati. Quella della regia occulta è un’ipotesi corroborata anche dalle intercettazioni di Giorgio Casati, ex direttore generale della Asl, che senza mezzi termini parla di Rainone come uno “assolutamente funzionale alla politica”, che ha fatto carriera “perché fa tutti i piaceri”.
Il primo passo per fare luce sulla storia sarà proprio l’interrogatorio di garanzia di Rainone dal Gip, sempre che decida di fare nomi e cognomi.
