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Il Parco dei Monti Simbruini si amplia: annessi i comuni di Cervara ed Arsoli per rilanciare il territorio

Il paradiso esiste, ed è anche molto vicino, spesso raggiungibile con nemmeno un’ora d’auto. Ci riferiamo alla meraviglia rappresentata dai numerosi parchi che cingono la Capitale, ricchi di preziose biodiversità, boschi, e vitali acque sorgive. 

Se una volta erano considerati dai comuni un handicap a causa delle ferree regole che ne impediscono la benché minima opera di edificazione, con la svolta ambientalista degli ultimi anni, i corposi finanziamenti europei, e le linee dettate dall’Onu, oggi è esattamente l’inverso: i comuni scalpitano per essere annessi in tali contesti paesaggistici.

Simbruini: la Giunta regionale ha approvato l’annessione dei comuni di Cervara ed Arsoli

Così, dopo gli ampliamenti del Parco dell’Appia Antica, e quello del Laurentino Acqua Acetosa, ora il parlamentino della Pisana ha accettato di estendere i confini dei già 30mila ettari dei monti Simbruini ai comuni di Cervara ed Arsoli.

Simbruini, l’assessora Lombardi: “Protetto il 14,5% del territorio regionale, puntiamo al 30%”

Si tratta di un ulteriore passaggio verso quel Piano d’assetto che, attraverso l’approvazione della Giunta regionale, di fatto trasforma il prezioso parco in una riserva, recependo così  gli obiettivi dell’agenda Onu 2030 la quale, ricorda Roberta Lombardi (assessore alla transizione ecologica), attualmente consente alla regione di poter contare su “30mila ettari di territorio protetto, pari al 14,5 per cento del territorio regionale” dunque, rimarca l’assessora, “dobbiamo arrivare al 30 per cento“.

Simbruini, Patanè: “Ora il Parco potrà contare su una programmazione territoriale omogenea”

Entusiasta il consigliere del Pd (e Componente della Commissione Ambiente e Agricoltura alla Pisana), Eugenio Patanè il quale, in merito all’ampliamento della riserva, che dal Lazio vira nell’Abruzzo, ha commentato “Ora il Parco dei Monti Simbruini avrà modo di effettuare una programmazione territoriale omogenea che, partendo dalla tutela e la preservazione ambientale, storica e culturale, consentirà di parlare di un nuovo modello di sviluppo per le Comunità dei Simbruini, che hanno diritto ad essere rilanciate all’insegna della sostenibilità ecologica”.

Max