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Diesel Free Tax, i dettagli della vasta operazione

Emergono nuovi elementi e dettagli circa la maxi frode di carburanti a Frosinone, relavita ad un giro d’affari vorticoso di fatture false pari a 500 milioni e denominata “Diesel Free Tax”, che ha portato al sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro. Denunciati 116 soggetti, di cui uno tratto in arresto.

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Frosinone impegnate nel contrasto alle frodi fiscali nella commercializzazione dei prodotti petroliferi, hanno individuato un sofisticato sistema di evasione finalizzato all’illecita commercializzazione, su tutto il territorio nazionale, di prodotti petroliferi per l’auto-trazione a prezzi di gran lunga inferiori alla media del mercato, tramite l’omesso versamento e l’indebito risparmio dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte dirette.

Le complesse e prolungate attività di indagine sono state avviate nel 2018, a seguito di due distinte verifiche fiscali effettuate nei confronti di una società di capitali operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi, avente sede in Sora (FR). Le predette attività ispettive, corroborate con le risultanze delle acquisizioni informatiche effettuate da personale specializzato computer forensics, hanno subito evidenziato molteplici criticità in relazione alla genuinità delle fatture di acquisto del prodotto petrolifero commercializzato In particolare, i documenti di trasporto esaminati indicavano, quali fornitori, soggetti che solo “cartolarmente” partecipavano alle operazioni di compravendita, in quanto il prodotto, di fatto, attraverso fittizi passaggi attraverso società cartiere e/o filtro, appositamente costituite al fine di evadere le imposte, giungeva alla società verificata a prezzi sensibilmente inferiori a quelli praticati dal primo cedente.

In tal modo si permetteva anche alle altre società clienti di quella ispezionata di poter praticare prezzi notevolmente inferiori perfino al costo di produzione.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino, nella persona del Sostituto Procuratore, Dott. Roberto Bulgarini Nomi, hanno consentito di individuare decine di società coinvolte, aventi sede su tutto il territorio nazionale ed in particolare in provincia di Roma, Napoli, Milano, Verona e Latina, che a vario titolo hanno posto in essere plurime condotte illecite, quali l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi, l‘omesso pagamento dell’IVA tramite il rilascio di false dichiarazioni d’intento prive dei prescritti requisiti di legge, nonché l’occultamento delle scritture contabili, al fine di impedire la ricostruzione della movimentazione dei prodotti petroliferi commercializzati.