Home NOTIZIE ATTUALITÀ Crisi vigili del fuoco capitolini: cosa succede

Crisi vigili del fuoco capitolini: cosa succede

immagine di repertorio

Vigili del Fuoco senza autoscale e senza mensa, via allo stato di agitazione: a Roma e nel Lazio si respira letteralmente un’aria infuocata intorno ai pompieri.
Cambia l’appalto dei servizi mensa, i tagli eliminano il servizio dalle sedi piccole e periferiche e vanno a rischio posti di lavoro con sindacati sul piede di guerra a denunciare carenza mezzi.
Mezzi inadeguati, pochi e vetusti; personale carente e difficoltà per le emergenze e il soccorso. Questioni annose per il corpo dei Vigili del Fuoco di Roma e del Lazio che adesso restano anche senza mensa.
“Un drastico taglio alle risorse messe a bando avrà ricadute drammatiche in termini di occupazione, con perdita di servizi”, avvertono i sindacati. Oltre la metà delle sedi dei vigili, specie quelle periferiche e al di sotto delle 15 unità, non avranno più il servizio mensa che sarà sostituito dal buono pasto.

“Questa modifica – attaccano le sigle sindacali – dimostra che i vertici del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco non conoscono il tipo di lavoro e di servizio svolto quotidianamente dalle donne e dagli uomini del Corpo, ed evidenzia solo una deleteria propensione a politiche di risparmio economico”.

Problematica anche la carenza di mezzi, con la poca disponibilità di autoscale per Roma e provincia.
I vigili del Fuoco, si trovano dunque a operare in condizioni gravose e a rischio. I sindacati chiedono tutela dell’occupazione e un confronto sull’appalto, indicando di esser pronti a continuare la protesta con “tutte le iniziative che si riterranno necessarie”.