Home NOTIZIE CRONACA Cassino, facevano affari con i migranti: sequestati immobili e conti

Cassino, facevano affari con i migranti: sequestati immobili e conti

I profughi come vera e propria gallina dalle uova d’oro, una risorsa capace di generare affari altamente remunerativi per alcune cooperative attive nel settore dell’accoglienza straordinaria.

E’ quanto emerso dall’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Cassino e dalla Polizia di Stato, denominata Pecunia no Limes, azione partita due mesi fa con 8 misure cautelari.

Diversi gli illeciti contestate alle cooperative operanti tra le province di Frosinone e Caserta: si va dai reati di truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, ad autoriciclaggio ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Le cooperative nel dettaglio certificavano alle Prefetture la corretta esecuzione dei servizi in favore degli ospiti, ma la realtà raccontava invece numerose irregolarità: locali angusti, sovraffollati e sporchi, pericolosi ed in pessime condizioni igieniche, scarso numero di operatori ed assenza dei principali servizi di assistenza sanitaria, sostegno psicologico, mediazione linguistica e culturale.

Inoltre, diversi cittadini stranieri figuravano come residenti nelle strutture anche se si erano da tempo allontanate, il tutto al fine di percepire la quota giornaliera per la loro presenza in modo indebito. Un sistema ben articolato che si concludeva con il riciclaggio e l’emissione di fatture inesistenti. Nell’ambito delle operazioni, i Finanzieri hanno ora sequestrato conti correnti e beni immobili tra cui due residenze di pregio in una rinomata località turistica, del valore complessivo di oltre 750.000 euro.