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    Covid, variante indiana per l’Oms potrebbe essere “più trasmissibile”

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    L’Oms, nel consueto report settimanale dedicato alle varianti del Covid, ha analizzato la cosiddetta “variante indiana” B.1617 che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ha un “tasso di crescita più elevato rispetto ad altre varianti circolanti in India, suggerendo un potenziale aumento della trasmissibilità, con altre varianti in circolazione che dimostrano anche una maggiore trasmissibilità”. Per questo secondo l’Oms “sono necessari ulteriori studi con urgenza”.

    Intanto la Regione Lazio monitora con attenzione la situazione relativa alla variante indiana, dopo lo screening effettuato sulla comunità sikh presente a Latina, all’interno della quale sono stati riscontrati più di 250 casi di positività al Covid, nessuno riconducibile al momento alla variante indiana.

    Intanto l’assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ha fatto sapere che “in questa fase è importante bloccare gli arrivi dall’India, sono previsti oggi due arrivi all’Aeroporto di Fiumicino e altri nei prossimi giorni. Le nostre squadre USCAR sono già allertate e pronte ad eseguire i tamponi a tappeto presso lo scalo come avvenne con i voli provenienti dal Bangladesh, ma solo i tamponi non sono sufficienti. È necessario che vengano fatte delle quarantene controllate, possibilmente in aree quali le caserme. Il Servizio sanitario regionale non può farsi carico di gestire migliaia di arrivi”.

    Daremo, come sempre, tutta la nostra collaborazione alla Protezione civile nazionale e alle autorità di pubblica sicurezza – fa sapere ancora D’Amato – ma il tema va risolto a monte sospendendo, in questa fase, gli arrivi dall’India. Siamo fortemente impegnati in una vasta indagine epidemiologica nel sud Pontino volta a tracciare almeno 300 casi giunti dall’India negli ultimi giorni”.