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Vaticano, disposto arresto per il broker Torzi: coinvolto nell’affaire del palazzo di Londra

È stato disposto questa mattina l’arresto di Gianluigi Torzi  accusato dalla Procura di Roma di aver messo in piedi un giro di false fatturazioni. Il broker era già coinvolto nella vicenda della compravendita dell’immobile al n. 60 di Sloane Avenue a Londra acquistato come investimento dalla Segreteria di Stato e per questo sotto inchiesta da parte dell’Autorità Giudiziaria del Vaticano, che gli ha contestato un illecito profitto di 15 milioni di euro.

Le indagini della guardia di finanza di Roma, hanno permesso di ricostruire come parte dei 15 milioni di euro bonificati a due società inglesi dell’imprenditore molisano siano stati utilizzati per acquistare azioni di società quotate in Borsa per un importo di oltre 4,5 milioni. Azioni che gli hanno consentito, dopo pochi mesi, di guadagnare oltre 750.000 euro. I soldi sarebbero stati utilizzati anche per ripianare il debito di 670.000 euro di altre due aziende. Oltre a Torzi, che al momento si trova a Londra con un mandato d’arresto internazionale, il Gip di Roma ha disposto il divieto di esercitare la professione di commercialista per Capizzi, Camalò e Del Sette, tutti accusati dalla procura di emissioni di fatture false.