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Vaccini ad anziani e fragili e il caso AstraZeneca: come cambia la campagna vaccinale

“Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o i ragazzi”. L’appello arriva direttamente dal premier Mario Draghi che ieri, in una conferenza stampa convocata a sorpresa, ha fissato gli obiettivi della campagna vaccinale: da oggi la priorità sono gli anziani e le categorie fragili. Nel ribadirlo l’ex presidente della Bce attacca chi in queste settimana ha saltato la fila.

“Mi chiedo con quale coscienza lo faccia”, si interroga il premier. Che conferma l’obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno, ribadendo che la disponibilità dei vaccini non è calata. Nelle prossime ore il generale Figliuolo dovrebbe emanare una direttiva che imporrà alle Regioni di vaccinare le persone fragili e anziane.

Intanto avanza l’ipotesi di aperture scaglionate in base alla percentuale regionale di anziani vaccinati. Al momento in Italia solo il 18% degli over 70 ha ricevuto la doppia dose di vaccino. Il Lazio è tra le regioni più virtuose, con i dati migliori in questo senso. Gli over 80 e 90 vaccinati sono più del 70%, gli over 70 il 26,8%.

Alle 8 milioni di dosi di vaccino previste per aprile, dovrebbe aggiungersi un’ulteriore fornitura del 15-20 per cento. Preoccupa però l’ondata di rinunce al vaccino AstraZeneca in tutta Italia, a seguito dell’ambigua raccomandazione dell’Ema, di somministrare il vaccino solo agli Over 60, lasciando però ai singoli Stati la possibilità di scegliere come utilizzarlo.

Sulla questione si è espresso anche Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, che ha chiesto a gran voce decisioni e non raccomandazioni, da parte dell’ente europeo del farmaco. Nel Lazio però, a differenza di altre regioni, le defezioni sono al minimo. Nella giornata di ieri, nell’hub dell’Eur, la Nuvola, su 2.000 persone che avevano l’appuntamento solo una ha deciso di rinunciare.