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La Capitale… dei rifiuti. Comune e Regione tergiversano e da Settecamini a Colle degli Abeti la mondezza prolifica

Come già rimarcato in precedenti occasioni, all’estero sono considerati come l’oro, rappresentando una nuova frontiera in fatto di energia ed investimento; da noi invece i rifiuti sono quel che sono: ‘immondizia’.

Non solo non siamo in grado di sfruttarne le enormi capacità energetiche ma, pur di evitarli, preferiamo abbandonarci in estenuanti  ed inutili, lunghe e costose cause.

La Capitale dei rifiuti: Roccasecca ko, rocca Cencia al 50% e la E.Giovi è in causa con Ama

Nel frattempo la Capitale, per l’ennesima volta (e sempre in imminenza del periodo estivo, quando l’igiene diviene maggiormente sensibile), rischia il tracollo ed il sold-out ai cassonetti. Dopo la chiusura dell’impianto di Roccasecca nel frusinate, e con Rocca Cencia commissariata – ed al 50% -, ora anche gli impianti privati di E.Giovi (che trattano ben 1500 tonnellate di rifiuti al giorno), rischiano di fermarsi. Parliamo di due strutture indispensabili per Roma che, muovono gli impianti di trattamento meccanico e biologico di Malagrotta, di proprietà di Cerroni, finite in amministrazione giudiziaria.

La denuncia è che Ama si è resa protagonista di mancati pagamenti. Di contro, l’azienda municipalizzata sostiene invece di aver sempre onorato gli oltre 10 milioni di euro mensili pattuiti, e che la disputa ruota intorno agli adeguamenti Istat relativi alle tariffe per gli anni 2011-2014, aggiornate solo lo scorso dicembre.

La Capitale dei rifiuti: la ‘mondezza’ non è urgenza ma un ‘tema elettorale’

A parte poi gli annosi problemi di stoccaggio, ora la ‘guerra della mondezza’, è divenuta una questione tra il Comune capitolino e la Regione Lazio, che ha lanciato l’ultimatum alla Raggi affinché indichi come e dove Roma vuole chiudere il proprio ciclo dei rifiuti. Ma visto il tema caldo – ed utile – per le imminenti comunali, c’è da scommettere che i tempi si profilano lunghi e feroci.

La Capitale dei rifiuti: tanto da Settecamini a Colle degli Abeti crescono le discariche abusive

Nel frattempo, in molti quartieri della città, i rifiuti iniziano ad accatastarsi. E’ il caso ad esempio di Settecamini (nel IV Municipio), dove la spazzatura non viene raccolta da settimane, e le strade stano divenendo discariche a cielo aperto, con cumuli di sacchetti che hanno letteralmente coperto i contenitori di raccolta. Stessa scena impietosa anche a Colle degli Abeti (fra Castelverde e Tor di Nona), dove la protesta e la rabbia dei residenti è raccolta in uno striscione: ”No discariche, chiediamo bonifiche immediate”. Qui, addirittura, non una strada in particolare, ma l’intero quartiere è cinto da discariche abusive maleodoranti e pericolose.

Insomma, mentre gli amministratori ne fanno come sempre una questione politica, per i cittadini quella dei rifiuti è una tangibile emergenza sanitaria che, se queste sono le premesse, rischia di qui a breve di trasformarsi in una fabbrica di malattie…

Max