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Autisti 118: assunti i vincitori del concorso, licenziati i 60 precari ‘protagonisti’ nell’emergenza 

Tanto per essere chiari, l’emergenza sanitaria non è certo passata, e per quanto ci si illuda, di qui a qualche giorno, di poter tornare in arancione (ma qui subentra la ‘politica’), negli ospedali laziali siamo ancora sopra la soglia critica.

Questo, per spiegare quanto sia stato (ed è) prezioso, il lavoro degli autisti del 118, chiamati a far continuamente da spola con le strutture sanitarie , rischiando quotidianamente il contagio.

Autisti 118: quei 60 precari, assunti in fretta e furia per fronteggiare la pandemia

Ora, è accaduto che nel pieno della pandemia, sia stato precauzionalmente scelto di rallentare lo specifico concorso, indetto per assumere nuovi autisti, optando quindi per una rapida alternativa. Quindi attraverso l’agenzia interinale per l’Ares 118, sono state assunte 60 figure con un contatto a termine.

Dopo esser stati rapidamente formati, e quindi, di fatto, abilitati al ruolo, i neo autisti sono subito entrati in azione, contribuendo anche a salvare diverse vite.

Autisti 118: a febbraio l’assunzione dei nuovi ed il licenziamento dei 60 precari

Nel frattempo, siamo allo scorso febbraio, è stata approvata la graduatoria, e quindi sono stati decretati i vincitori del concorso precedentemente rallentato.

Un evento che ha automaticamente fatto scadere il contratto dei 60 autisti precari, improvvisamente finiti in mezzo una strada, senza lavoro.

Autisti 118: un ‘avvicendamento’ che non risolve le criticità legate all’emergenza sanitaria

Una situazione umiliante, che per altro non agevola affatto il lavoro dei neo assunti, vista che la situazione emergenziale nella Capitale – come abbiamo detto – non è affatto calata. Sono ieri infatti, nella Capitale i nuovi contagi sono stati ben 900.

Del resto i dati parlano chiaro: i soccorsi aumentano, le ambulanze non bastano (anche perché al termine di ogni corsa debbono essere  fermate per la sanificazione), spesso il personale è carente, e c’è inoltre da considerare che, il più delle volte, per trasferire un paziente dall’abitazione al mezzo di soccorso in attesa in strada, solo due operatori non bastano per trasportarlo a mano con il telo.

Autisti 118, i precari: “Ci impiegassero in un altro modo invece di mandarci a casa”

Come lamentano giustamente gli autisti uscenti: “E’ assurdo, nel pieno della terza ondata, mettere da parte 60 persone formate in modo intensivo, che hanno lavorato durante la pandemia. Sono stati impegnati dei soldi per noi – rivendicano – Ci impiegassero in un altro modo invece di mandare a casa. Quello che vogliamo, è tornare su campo”.

Autisti 118, l’appello di Ciacciarelli (Lega) alla Pisana: “Siamo in zona rossa e li mandate a casa?”

A dare voce alla denuncia dei 60 autisti ora a piedi, il consigliere leghista della Pisana, Pasquale Ciacciarelli il quale, si è rivolto al parlamentino regionale chiedendo di ‘essere seri’: “In un periodo di grave difficoltà, con il Lazio in zona rossa, la Regione che fa? Non proroga questi lavoratori per dare un servizio ai cittadini, ma li manda a casa?

Autisti 118: quando si tratta di tematiche legate alla Sanità, alla Regione se ne vedono di tutti i ‘colori’

Insomma, che sia per la carenza delle strutture sanitarie, per la stessa emergenza pandemica o, come visto, nella gestione del personale, la Regione Lazio ci ha abituati a sentirne e vederne di ogni colore.

Così, con l’intero territorio in zona ‘rossa’, questi ex autisti ‘neri’ di rabbia, ed il ‘giallo’ circa il loro futuro… c’è da diventare ‘verdi’ dalla rabbia…

Max