Home NOTIZIE ATTUALITÀ Amazon, la protesta anche allo stabilimento di Passo Corese

Amazon, la protesta anche allo stabilimento di Passo Corese

Una macchina perfetta ed efficiente, che viaggia a giri altissimi, senza potersi fermare mai: almeno fino a quando i dipendenti non decidono di incrociare le braccia. È stata la giornata dello sciopero nazionale dei lavoratori di Amazon, sempre più oppressi da ritmi di impiego forsennati e carichi eccessivi con inevitabili ricadute sulla stabilità psicofisica.

Oltre alle condizioni di lavoro, dipendenti e sindacati alzano la voce anche per discutere premi di produzione e clausola sociale nei frequenti cambi d’appalto.

Anche nello stabilimento di Passo Corese la serrata dei dipendenti, le cui istanze sono state riassunte durante il programma Roma di Giorno di Radio Roma, da Marino Masucci, segretario generale di Fit Cisl Lazio, il quale ha chiesto maggiore attenzione alle condizioni di lavoro per i dipendenti diretti e non.

Un groviglio complesso, quello dei rapporti di lavoro nell’universo Amazon, fra dipendenti precari e ditte in appalto a cui è demandata la logistica, tutti lavoratori impegnati spesso al limite della propria resistenza e possibilità.

Amazon risponde ribadendo la propria attenzione ai lavoratori interni garantendo salari competitivi e un ambiente di lavoro moderno e sicuro, promuovendo anche la campagna vaccinale al suo interno e i test del covid gratuiti.

Non basta, per i sindacati, che continuano a sottolineare la necessità, per un colosso quale è Amazon, di instaurare un sistema di relazioni che riconosca premi di risultato, condizioni contrattate e quindi rapporti sindacali stabili.