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Roma, arrestato il patron del gruppo Cavicchi per bancarotta fraudolenta: sequestri per 3,5 milioni

Dovrà rispondere di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio Giancarlo Cavicchi (classe 1940), patron dell’omonimo gruppo che opera nel settore della gestione di alberghi, ristoranti e attività turistiche arrestato oggi dalla Guardia di finanza insieme alla moglie e al figlio. 

Indagati anche la moglie e il figlio

Sono stati disposti gli arresti domiciliari per l’imprenditore e la moglie Franca Mingotti (classe 1942). Custodia cautelare in carcere invece per il figlio, Cristiano Cavicchi (classe 1970) e del loro consulente fiscale, Luigino Bellusci (classe 1958).

Sono tutti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

Sequestro di beni per 3,5 milioni

Divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese per 12 mesi nei confronti di 7 compiacenti “prestanome”, posti fittiziamente al vertice di alcune imprese per dissimularne la riconducibilità agli arrestati.

E’ stato infine disposto il sequestro preventivo di somme, beni immobili e mobili per oltre 3,5 milioni di euro.

Il fallimento di due società del gruppo

Le indagini delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sono partite dopo la dichiarazione di fallimento di due società del gruppo. Gli accertamenti hanno consentito di acclarare come il sodalizio composto dai membri della famiglia Cavicchi, avvalendosi della partecipazione attiva di Bellusci, che collaborava per suggerire e attuare gli “aggiustamenti contabili” ritenuti necessari, hanno posto in essere numerose operazioni volte al depauperamento delle società in difficoltà.  

Lavoratori e fornitori lasciati senza pagamenti

Proseguendo comunque nella gestione delle strutture ricettive e degli esercizi di ristorazione nella Capitale e in provincia di Bologna con altre società neo-costituite prive dei debiti accumulati nei confronti dei lavoratori, dei fornitori e dell’Erario.

Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti pagamenti disposti dai conti di una delle due società fallite a favore di altre imprese riconducibili allo stesso dominus, in assenza di alcuna giustificazione economica, per quasi 3 milioni di euro.

500mila euro di tassa di soggiorno non versati al Comune di Roma

E’ stato inoltre accertato l’omesso versamento della tassa di soggiorno per oltre 500.000 euro al Comune di Roma, in ragione del quale i coniugi Cavicchi sono indagati anche per peculato.