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Migranti, false dichiarazioni per prendere i rimborsi dell’accoglienza: arresti e sequestri per 1 milione

Stipati in piccole stanze sporche e fatiscenti senza assistenza sanitaria né sostegno psicologico. Erano queste le condizioni di vita dei migranti in alcuni Centri di Accoglienza Straordinaria tra le province di Frosinone e Caserta.

A gestire diverse cooperative che avevano in carico gli stranieri, un gruppo criminale smantellato questa mattina in un blitz congiunto Polizia e Guardia di finanza. Otto gli indagati 3 finiti agli arresti domiciliari e 5 colpiti dal divieto di esercitare attività imprenditoriale. Dovranno rispondere di truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, autoriciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.  

I controlli svolti presso le strutture di accoglienza hanno permesso di constatare numerose irregolarità.

I cittadini stranieri vivevano in locali angusti, sporchi, fatiscenti ed in pessime condizioni igieniche. Le camere erano sovraffollate oltre il limite consentito ed in pochi metri quadrati erano stipate anche sei persone. I migranti, inoltre, non erano assistiti da un numero sufficiente di operatori e non usufruivano correttamente dei servizi di assistenza sanitaria, sostegno psicologico, mediazione linguistica e culturale.

Tutto appariva però regolare. Gli indagati dichiaravano falsamente alle Prefetture competenti che i servizi erano correttamente garantiti, riuscendo in parte a percepire i rimborsi previsti.

In alcuni casi, le cooperative certificavano la presenza di numerosi cittadini stranieri che in realtà si erano allontanati dalle strutture da diverso tempo, recandosi anche in altri Stati, come emerso dai controlli alla frontiera. In modo da percepire la quota giornaliera spettante per la presenza sul territorio nazionale.

È emerso, inoltre, come le cooperative ottenessero indebitamente rimborsi dalle Prefetture per un numero maggiore di pasti rispetto a quelli effettivamente somministrati ai richiedenti asilo.

Gli ingenti profitti, frutto delle condotte illecite poste in essere, venivano trasferiti mediante operazioni di riciclaggio mascherate dall’utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti come accertato dai militari della Guardia di Finanza di Cassino.

Sono in corso di esecuzione i sequestri di conti correnti ed immobili per un valore di oltre un milione di euro, pari al profitto dei reati contestati agli indagati.