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Lazio, vaccini in farmacia: no dei medici di base

È scontro tra Regione Lazio e medici di famiglia. Nel mirino l’ultima proposta della Pisana, ovvero adibire le farmacie a punti vaccinali (sullo stesso modello dei tamponi). Le somministrazioni, però, in quanto atto medico non potranno essere effettuate da personale extra-sanitario, i farmacisti, così la Regione ha pensato di coinvolgere i medici di base.

Dall’altra parte arriva il no secco della categoria. “I medici di famiglia vaccinano nei propri ambulatori o al massimo nei centri delle Asl, non nelle farmacie”, spiega al Messaggero Alberto Chiriatti, segretario regionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale.

Attualmente la Regione rivendica che 1.500 farmacie hanno aderito alla campagna, questo vuol dire che servono altrettanti camici bianchi. Ma al momento “non si è aperto nessun tavolo di confronto e non siamo mai stati chiamati dalla Regione Lazio per parlare dell’argomento”, sottolinea Andrea Cicconetti, presidente Federfarma Roma.

Le perplessità, dunque, non mancano neanche tra i farmacisti, in gran parte sprovvisti del frigo adatto per la conservazione delle fiale o in attesa di ricevere loro stessi la seconda dose. Insieme ai vaccinatori, però, non sarebbe male trovare anche i vaccini.