Un inno rap dedicato al potere del clan, alla condotta violenta e alla facilità di arricchirsi attraverso lo spaccio. E poi messaggi per niente velati alle altre gang, perché Latina “è cosa loro” e nessuno dovrà sfidarli provando a mettere le mani sul territorio lasciato orfano dal clan Travali.
Soltanto dieci giorni sono passati dall’operazione Reset che aveva decapitato il sodalizio di origine nomade, detentore insieme al clan Di Silvio del monopolio su piazze di spaccio ed estorsioni sul suolo pontino.
La risposta, a suon di musica e ostentazione, nel video già setacciato dagli investigatori che hanno ormai identificato la maggior parte dei protagonisti, tutti giovani esponenti della criminalità locale rimasti in libertà. Minacce chiarissime, quelle dei cosiddetti ragazzi del lotto 47, rivolte alle altre bande che secondo i vari passaggi del testo, possono ricevere visite armate o accoglienze a suon di piombo se dovessero valicare il territorio dei palazzoni.
L’ipotesi, che dietro al video vi sia un’abile regia proveniente da dietro le sbarre: un monito per spegnere i pruriti di gang rivali, perché se i capi sono in carcere, fuori c’è chi è disposto a tutto per conservare lo status quo criminale.
Nel frattempo, la squadra Mobile e la Procura della Repubblica stanno lavorando in sinergia per valutare eventuali ipotesi di reato da contestare ai protagonisti dello sconcertante video musicale.
