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Covid, una dose di vaccino su 3 inutilizzata. La Regione: “Lavoriamo a metà regime”

Un vaccino anti Covid su tre riposa, inutilizzato, in frigorifero. È questa la situazione, dati alla mano, che riguarda la Regione Lazio, dove con l’ultima consegna si è arrivati alla disponibilità nelle Asl di quasi 180mila dosi, per la maggior parte nella versione di Astrazeneca.

Una notizia che, considerando le critiche per una campagna vaccinale ancora farraginosa, rischia di diventare una bomba ad orologeria. Ma la realtà, come sempre, è fatta di diverse sfumature: da un lato, le Regioni sono state incoraggiate dal Governo a conservare le scorte per i richiami; dall’altro, l’Agenzia italiana del farmaco valuterà a breve se anche in Italia, dopo il Regno Unito, si potrà autorizzare una vaccinazione senza richiami per la tipologia Astrazeneca.

La Regione fa sapere che attualmente lavora a metà regime, e che con scorte adeguate si potrebbero raddoppiare quindi le inoculazioni. Ecco perché si attende il via libera per usare le dosi che attendono nei frigoriferi delle Asl: impiegandone anche solo un terzo, entro aprile si potrebbe ad esempio concludere la vaccinazione della fascia 60-65 o quella del personale sanitario e delle forze dell’ordine.

La svolta attesa, in verità, è quella legata all’approvazione del vaccino di Johnson&Johnson, con l’azienda che fornirebbe quasi un milione di fiale alla Regione Lazio, contribuendo così all’immunizzazione prevista di 2 milioni di persone entro maggio.

Nel frattempo, da Pratica di mare anche sulle isole Pontine sono arrivate le prime dosi di vaccino: grazie alla collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’A.S.L. di Latina, si è potuto procedere immediatamente con la somministrazione da parte del personale sanitario ai residenti di Ponza e Ventotene.